Il Papa scuote i giovani con queste parole: “Volete lottare per il vostro futuro?”, e loro rispondono “sì” con un coro deciso. Poi dice loro: “Nel mondo delle cuffie sempre nelle orecchie, un momento di silenzio. Un silenzio che dice tanto all’umanità di oggi. In piedi, i giovani, per mano, e in preghiera. Tutti”.
Un milione e 600mila giovani ha seguito passo passo il pontefice nel suo discorso al Campus Misericordiae, fuori Cracovia, per la Gmg 2016.
Il Papa ha cercato di scuoterli dal torpore e dal divano, invitandoli a mettersi in cammino, anche in virtù della realtà del dolore e della guerra. Perché niente giustifica il sangue di un fratello, niente è più prezioso della persona che abbiamo accanto.
“Cari giovani – ha detto Bergoglio – noi non siamo venuti al mondo per vegetare, per passarcela comodamente. Siamo venuti per lasciare un’impronta”, per essere protagonisti nella storia. Sottolineando anche che le vecchie e nuove droghe, anche “quelle socialmente accettate finiscono per renderci schiavi. Le une e le altre ci tolgono la libertà”.