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Un testo unico sulla famiglia rende strutturali tutte le misure a sostegno della natalità e delle madri-lavoratrici al fine di favorire una prima maternità più precoce rispetto all’attuale età media di 30 anni. Questo il piano del governo in programma il 13 settembre prossimo, per la presentazione, come anticipato dal ministro per gli Affari sociali con delega alla famiglia, Enrico Costa.

Un piano che alla domanda “Quante sono le risorse a disposizione? ha risposto a Radio 24: “Non mi sento di fare delle anticipazioni ma dico che ci sono alcuni tasselli di un percorso organico, di una politica a sostegno della famiglia e della natalita'”, “certamente stiamo provando a rendere strutturali tutte le misure” al momento esistenti sul sostegno alla famiglia, l’idea e’ di dar vita a “un testo unico sulla famiglia”. “Non sono provvedimenti spot ma un provvedimento organico contro l’attuale disordine normativo”, ha aggiunto il ministro, “ho predisposto una bozza di delega al governo finalizzata al riordino delle misure a sostegno della famiglia”.

Sì perché, oltre al fenomeno dele culle vuote, acuitosi nel 2015, Costa ha ricordato che “dal ’75 ad oggi si e’ registrato un aumento dell’eta’ media della madre nella nascita del primo figlio: che è passata dai 24,7 anni ai 30,7 anni”. “Oggi gli interventi sono legati soprattutto al reddito, io penso che un aspetto importante sia anche l’eta’ perche’ e’ necessaria un’inversione di tendenza sull’eta’ in cui si fa il primo figlio: la maggior parte delle misure devono orientarsi in questa direzione”.

Le misure gia’ esistenti non sarano ha precisato ancora, non saranno eliminate. Accanto infatti al bonus bebe’ (80 euro mensili, complessivamente 960 euro all’anno per tre anni alle famiglie con un reddito che non superi i 25 mila euro, da anticipare al settimo mese di gravidanza, si studiano voucher mandare i bambini all’asilo nido, “la cui accessibilita’ oggi e’ solo del 20%”.