Bagni separati e ricreazione in totale solitudine: e’ quanto hanno dovuto subire, nelle scorse settimane, in una scuola elementare paritaria di Cagliari, gestita da suore, due bambini immigrati, sbarcati senza genitori alcuni mesi fa nel capoluogo sardo con i viaggi della speranza.
Dal primo giorno sono partite subito proteste da parte dei genitori di altri bambini, che hanno anche minacciato di togliere i loro figli dalla scuola, ma le suore Mercedarie e le insegnanti, che hanno accolto i due piccoli profughi, sono rimaste ferme nelle loro posizioni: l’accoglienza non si discute.
Ora dopo quattro riunioni i genitori hanno accettato la situazione, tornata alla normalita’.
Le suore si sono schierate con i migranti e due alunni, hanno lasciato la scuola.
“Inizialmente si sono sollevate questioni di salute per possibili trasmissioni di chissa’ quali malattie, e cosi’ si sono indicati due bagni diversi, ma abbiamo presentato a madri e padri preoccupati tutte le certificazioni mediche dell’Asl. Insomma tutto e’ in regola, i due bambini sono sani e cosi’ e’ venuta meno una delle contestazioni iniziali che ha fatto scattare la protesta”, ha spiegato l’avvocato Marina Bardanzellu, tutrice di uno dei bambini.
“Le suore e le insegnanti hanno accolto a braccia aperte i due africani che sono rispettosi delle regole e collaborano – ha sottolineato il legale – Anche i genitori adesso hanno capito la situazione difficile che hanno vissuto e che vivono tuttora i piccoli migranti. Ancora non sappiamo che cosa hanno alle spalle, sono molto sensibili e chiusi, ma hanno sofferto tanto ed hanno bisogno di noi”.