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scioglimento dei ghiacciai

Con temperature superiori di 1,2°C al periodo pre-industriale, il 2016 può essere considerato con ogni probabilità, l’anno più caldo di sempre, o almeno da quando si è cominciata a misurare la «febbre» della Terra.

A lanciare l’allarme, gli scienziati riunuti durante un vertice in corso a Marrakech, indetto dall’organizzazione meteorologica mondiale.

Il segretario esecutivo Petteri Taalas snocciola le cifre: da gennaio a oggi le temperature medie della superficie terrestre hanno superato di 0,88° le medie del periodo di riferimento, tra il 1961 e il 1990 (14°C) e di circa 1,2° quelle pre-industriali; tutto lascia prevedere che il trend proseguirà fino alla fine dell’anno, superando quindi ampiamente il record del 2015 (+0,77°).

I primi sedici anni di questo secolo sono stati i più caldi della storia scientifica, oltre al 1998. Numeri e caldo che possono avere delle serie ripercussioni sul nostro Pianeta.

Secondo la Banca mondiale i disastri naturali, molti dei quali provocati proprio dal cambiamento climatico, provocano ogni anno perdite per 520 miliardi di dollari.

E secondo le immagini diffuse dalla Nasa l’Antartide rischia di scomparire a causa dello scioglimento massiccio di ghiacciai.
A rischio molte specie animali che non riescono a trovare più cibo e ad adattarsi in questo nuovo scenario ed habitat naturale.