Con la sigla PRP si identifica un’innovativa metodica di medicina rigenerativa ed estetica, basata sulle proprietà di “fattori di crescita” presenti nel sangue umano.
Un concentrato piastrinico (PRP – plasma ricco di piastrine) per uso non trasfusionale, utilizzato soprattutto, nella medicina rigenerativa e dermatologica. Una pratica molto diffusa a livello internazionale, che negli ultimi anni, è cresciuta considerevolmente anche in ambito chirurgico – estetico, tanto che sono tantissime ora, le persone dello spettacolo a farvi ricorso.
Il PRP viene, consigliato da professionisti del settore, come un facilitatore nelle procedure di lipofiller, cura delle rughe, trattamenti di biorivitalizzazione.
E’ una tecnica che prevede la centrifugazione del sangue autologo (cioè prelevato dal paziente stesso) all’interno di un processo che termina con la produzione di una parte di plasma ad alta concentrazione di piastrine.
A cosa serve: il suo utilizzo per uso non trasfusionale, viene utilizzato con successo, come rigenerante di tessuti danneggiati in chirurgia maxillo-facciale e odontostomatologica, in oculistica, nella terapia di ulcere cutanee croniche.
In medicina estetica: il PRP si è molto diffuso nel trattamento dei tessuti cutanei e sottocutanei per migliorare l’aspetto di diverse aree del corpo, quali: guance, zona oculare e perioculare, pieghe cutanee del collo. Il trattamento dura circa un’ora e i costi oscillano tra i 300 ai 700 euro.
Il PRP, inoltre, è una terapia molto impiegata anche in ambito tricologico per contrastare l’invecchiamento dei capelli e la loro caduta a causa di patologie come l’alopecia androgenetica, l’alopecia cicatriziale, l’alopecia areata e l’alopecia universale.
Il trattamento si è rivelato essere molto efficace, nell’80% dei casi trattati.
Autorizzazioni e idoneità: per poter eseguire tale terapia, la struttura deve possedere l’autorizzazione all’utilizzo di emoderivati. Il PRP, anche definito gel di piastrine (gdp), in base alla normativa nazionale attualmente vigente può essere preparato solo nei servizi trasfusionali (ST). La preparazione e l’utilizzo del prodotto sono disciplinati dalla Legge n.219/2005 che regola la donazione, la manipolazione e lo stoccaggio del sangue e dei suoi derivati e dal Decreto Legislativo 20 dicembre 2007, n. 261 “(…).