Spread the love

microfototerapia

Chi soffre di vitiligine o psioriasi può ricorrere alla microfototerapia, una valida terapia per le malattie della pelle altamente innovativa.

Vediamo in cosa consiste e quali risultati può portare.

La microfototerapia rappresenta una delle scelte terapeutiche più efficaci e sicure nel trattamento della psoriasi in placche localizzata e nella cura della vitiligine.

In quanto, mentre le tecniche fototerapiche tradizionali trattano globalmente le superfici corporee, la microfototerapia tratta esclusivamente la zona interessata, con il vantaggio di far assorbire una minore quantità di radiazioni rispetto a quelle assorbite dall’organismo se si ricorre ad un trattamento tradizionale integrale.

La microfototerapia è infatti una tecnica localizzata capace di stimolare con raggi di luce calda o fredda solo le zone affette da vitiligine e/o psoriasi, escludendo pertanto, le zone sane, dove è meglio non rivolgere alcun bombardamento di luce.

E’ inoltre, un trattamento che permette di non incrementare il contrasto tra la pelle sana e quella colpita dalle malattie della pelle stessa. E’ grado di riattivare le cellule melanocitarie addormentate con una risposta in termini di ripigmentazione che si può già notare nel giro di 4 o 5 mesi dall’inizio del trattamento.

La microfototerapia ha una durata complessiva variabile secondo l’estensione delle aree affette e della singola risposta del paziente. Può essere utilizzata per curare zone del corpo come il volto, l’inguine, le ascelle, i genitali, il collo, il seno e le cosce, le mani e i piedi. In genere bastano dalle 7 alle 10 sedute per una guarigione delle singole chiazze di vitiligine nel singolo paziente.

Per quanto riguarda invece la psoriasi, il tipo di microfototerapia migliore è quella fatta attraverso un’apparecchiatura in grado di effettuare una microfototerapia selettiva attraverso l’emissione di piccole dosi di raggi ultravioletti controllati di tipo B a banda stretta sulla zona colpita dalla psoriasi.