Il centrista Emmanuel Macron, 39 anni, è il più giovane presidente della storia della Repubblica di Francia, dai tempi di Napoleone Buonaparte. Con il 66,06% delle preferenze il candidato centrista pro-Europa si è aggiudicato il ballottaggio contro la leader del Front National, Marine Le Pen.
«Vi servirò con amore». Con queste parole il neo eletto rpesidente francese ha ringraziato ieri sera gli elettori francesi.
«Si apre una nuova pagina, voglio che sia quella della speranza e della ritrovata fiducia», ha detto al Louvre davanti a un centinaia di migliaia di persone, sulle note dell’Inno alla Gioia. Durante il discorso la promessa di «proteggere» e «tenere unita» la Francia, e quella altrettanto solenne di «difendere il destino comune dell’Europa».
Nei primi cento giorni di mandato Emmanuel Macron li dedicherà al varo di un taglio di 10 miliardi di tasse ai ceti meno abbienti, all’abolizione della taxe d’habitation per l’80% delle famiglie e all’assunzione di migliaia di giovani nelle banlieue, oltre a 5mila nuovi agenti per il controllo delle frontiere e 10mila poliziotti in più per l’organico nazionale.
Il premier italiano Gentiloni ha espresso su Twitter tutto il suo entusiasmo per l’elezione del nuovo presidente di Francia: Evviva #Macron Presidente Una speranza si aggira per l’Europa.
Emmanuel Macron nasce ad Amiens da una famiglia borghese della città. Con i genitori, entrambi medici, il rapporto è molto freddo. La figura più importante nella sua formazione è la nonna, che lo ha cresciuto e indirizzato verso la letteratura e i valori di sinistra.
“Mia nonna mi ha insegnato a studiare. Da quando avevo cinque anni, una volta finita la giornata a scuola, tornavo a casa e passavo con lei ore ad apprendere la grammatica, la storia, la geografia. Leggevo in continuazione”, confida Macron al settimanale francese Le Nouvel Observateur (Obs), “sono stato profondamente segnato da Gide, Giono e Camus, che mia nonna mi ha fatto leggere quand’ero adolescente”.
La letteratura è la prima grande passione di Emmanuel Macron che inizialmente, come ha più volte dichiarato alla stampa, pensava di essere destinato a una brillante carriera di uomo di lettere. Per questo, dopo il diploma al Liceo Henri IV di Parigi, uno dei più antichi e importanti della capitale, fa domanda per entrare all’École Normale Supérieure, l’università di eccellenza che forma una parte dell’élite francese in due macro-aree: la letteratura e la scienza.
Macron però fallisce il concorso, probabilmente perché, come dichiarerà all’Obs: “Non avevo né l’anima di un seminarista né la vocazione per l’insegnamento. Avevo altre vibrazioni e altre aspirazioni”. Per altre aspirazioni Macron intende l’azione, la possibilità di raggiungere traguardi importanti in breve tempo.
Altra figura importante nella sua vita è la moglie Brigitte Trogneux. Insegnava letteratura alla scuola dei gesuiti La Providence di Amiens. Aveva 36 anni, un marito che si occupava di finanza, André-Louis Auzière, e tre figli. Emmanuel Macron era un suo studente. Leggeva poesia ad alta voce nella classe, aveva 17 anni e si è innamorato della sua professoressa. “Scrivere ci ha fatto incontrare il venerdì e questo creò una sintonia incredibile tra noi”, ha detto l’ex professoressa nel documentario Macron, la stratégie du météore.
Sposati dal 2007, l’ex professoressa lo ha aiutato nel suo percorso politico, nella campagna elettorale del candidato di En Marche!. Proprio lei, 24 anni più grande, ha insistito per la candidatura di Macron nel 2017, senza aspettare altri cinque anni. Nata ad Amiens, Trogneux ha 64 anni, mentre Macron ne ha quasi 40. È stata lei a creare la sua immagine politica e personale di uomo moderno, non convenzionale, in mezzo al tradizionale mondo della politica francese.