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Una marcia per l’accoglienza dei migranti sul modello di quella che si è tenuta a Barcellona nel febbraio scorso. “Insieme senza muri”, sabato 20 aprile a Milano ore 14.30 partenza da porta Venezia).

All’evento arrivate diverse migliaia di persone da tutta Italia. Centinaia le associazioni, gli enti e le cooperative che vi hanno preso parte. Persone comuni e personaggi dello sport, dello spettacolo e della politica.

Rappresentanze di comunità straniere, enti religiosi, sia cristiani che musulmani. Una «mobilitazione festosa e popolare, una mobilitazione carica di speranza», secondo gli organizzatori. L’idea è stata lanciata dall’assessore di Milano alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino.

L’obiettivo dichiarato del grande incontro è quello di arrivare a un «superamento della legge Bossi-Fini» e all’approvazione della legge sulla cittadinanza, nonché «la necessità di rafforzare un sistema di accoglienza dei migranti fondato sul coinvolgimento di tutte le comunità e le istituzioni, la trasparenza, la qualità, il sostegno ai soggetti più fragili (i minori, le donne, i vulnerabili), la cultura dei diritti e della responsabilità».

E il sindaco di Milano Giuseppe Sala intende accogliere 3 migranti ogni 1000. Con un rapporto pari allo 0,3% tra chi abita nella Città metropolitana e chi è ospitato.

Il protocollo Milano è questo: spalmare il più possibile sul territorio migranti e richiedenti asilo. Il ministro dell’Interno Marco Minniti giura che non ci sono alternative se si vuol far fronte alle ondate di flussi migratori in crescita: «Milano è un modello per l’Italia e per l’Europa. Questo è un investimento sul futuro del nostro Paese». Il sindaco Giuseppe Sala annuisce: «Uno che fa il sindaco non può far finta che le cose magicamente si risolvano».

Grandi polemiche per questa manifestazione da parte del presidente della regione Roberto Maroni, Salvini, Germini, in seguito alle coltellate dei militari in stazione centrale.