L’acqua erogata dai rubinetti di alcune scuole primarie del Veneto contiene livelli di Pfas superiori ai limiti per l’acqua potabile istituiti da Stati Uniti e Svezia e, nella primaria di San Giovanni Lupatoto (Verona), “è stato addirittura superato, seppur di poco, il livello di Pfos (acido Perfluorottansolfonico) consentito nell’acqua potabile in Veneto”. Se a questi, secondo Greenpeace, si aggiungono anche gli abitanti dei comuni in cui è stata ritrovata la presenza di Pfas, che attualmente non sono inclusi nella zona rossa (ad esempio San Bonifacio, San Giovanni Lupatoto, Verona, Polesella, Occhiobello, Padova e Arzignano), “il numero totale di cittadini potenzialmente esposti alla contaminazione è superiore agli 800mila abitanti”.
Secondo il rapporto, i PFAS sarebbero presenti anche nell’acqua potabile di scuole e fontane pubbliche lontane dalla zona più contaminata.