si attesta sul 22% e quest’anno, anche se non ho ancora giunti i dati, non mi aspetto grandi cambiamenti. Certo, i dati non tengono conto dei giovanissimi, tra gli 11 e i 14 anni, tra cui i fumatori sono in aumento, anche se non ci sono statistiche a confermarlo”.
Poco fanno le campagne di sensibilizzazione, le immagini cruente sui pacchetti di sigarette, le tantissime raccomandazioni da parte di medici, esperti del settore, aumenti continui, tasse ecc: della sigaretta non si proprio fare a meno, o al massimo, per sentirsi più a posto con la coscienza, illudersi che faccia meno male, si ricorre alla bionda “light”.
Ma attenzione, non solo le bionde light non hanno meno impatto sulla salute, ma addirittura sono più nocive di quelle classiche.
A dimostrarlo un recente studio finanziato dal National Cancer Institute e dal Food and Drug Administration Center for Tobacco Products, pubblicato sulla rivista scientifica Journal of the National Cancer Institute.
Lo studio in questione evidenzia che le bionde “leggere” avendo i fori di ventilazione inducono i consumatori a ritenere che il fumo inalato sia meno dannoso. Al contrario, i micro fori consentono una combustione del tabacco più lenta ad una temperatura inferiore, e il fumo si disperde nell’aria e per questo motivo fa sì che i fumatori tendano ad inalare con più intensità quando fumano, e i prodotti tossici inalati giungono in profondità nei polmoni.