Buone notizie per tutti coloro che sono affetti da sindromi mielodisplastiche. Niente più trasfusioni, basterà d’ora in poi un farmaco biotech da inoculare con una iniezione sottocutanea.
Nel corso dell’European Hematology Association che si sta tenendo a Madrid in questi giorni si appredne dell’esistenza di questo farmaco biotech capace di fare il miracolo di mettere in pensione le trasfusioni.
Il suo nome è epoetina alfa originator. Ed è uno dei primi farmaci biotech realizzato sulla falsa riga della eritropoietina umana.
Le sindromi mielodisplastiche (SMD) sono un gruppo eterogeneo di malattie che colpiscono prevalentemente l’adulto-anziano.
Sono dovute a una produzione difettosa, da parte del midollo osseo, di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
Una carenza di tali cellule nel sangue periferico, provoca anemia (carenza di globuli rossi), leucopenia (carenza di globuli bianchi) e piastrinopenia (carenza di piastrine).
In Italia sono affetti da queste sindromi circa 3000 soggetti con un’età che si aggira intorno ai 65 anni.
Per questi pazienti, dunque, oggi a Madrid sì è aperta una nuova speranza. Ed è singolare che non si tratti di una neonata molecola.
L’epoetina alfa originator, infatti, si usa in clinica da 30 anni per la cura delle anemie da insufficienza renale.
Da oggi diventa anche l’unico farmaco efficace per il trattamento dei pazienti con anemia da sindromi mielodisplastiche.
La molecola ha già ottenuto l’approvazione della Procedura di Mutuo Riconoscimento e dell’Agenzia Sanitaria Francese, perciò, arriverà presto anche in Italia.