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Un gruppo di ricercatori americani è riuscito a modificare il codice genetico del Dna di un embrione umano per «riparare una mutazione grave e di comune causa di malattie».

A darne notizia il New York Times, il quale cita uno studio apparso su Nature.

In pratica i ricercatori ricorrendo alla tecnica Crispr di «modifica dei geni» sono riusciti a modificare il Dna difettoso di alcuni embrioni ancora a livello di agglomerato cellulare, compiendo un ulteriore passo avanti verso la creazione di bambini “geneticamente”modificati per eliminare il rischio di malattie ereditarie e problemi legati alla salute provenienti dai loro genitori.

Secondo la Bbc questo sistema praticato, chiamato di «gene editing» apre alla prevenzione di oltre 10.000 malattie trasmesse geneticamente dai genitori ai figli. I ricercatori hanno effettuato l’intervento su embrioni facendoli sviluppare per 5 giorni, per verificare poi la riuscita del test ma senza consentire che si arrivasse alla nascita di un bambino. La tecnica, scoperta nel 2015, conosciuta come Crispr (dall’acronimo inglese Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats) riguarda segmenti di Dna ( blocchi delle basi Adenina, Guanina, Citosima e Timina che compongono il nostro “codice” umano) contenenti brevi sequenze ripetute. Operando una sorta di «taglia» «copia» ed «incolla» di queste serie di basi, spostandole lungo la sequenza del Dna, sono riusciti a modificare quest’ultimo o disturbi trasmessi geneticamente, eliminando la sequenza responsabile dell’origine della malattia.

Nella ricerca pubblicata su Nature si parla della sequenza che da’ origine alla “cardiomiopatia ipertrofica” durante il concepimento, caratterizzata da un ispessimento delle pareti cardiache senza alcuna causa evidente e trasmessa dai genitori, determinata da mutazioni sui geni che codificano le proteine del sarcomero (le fibre che si contraggono del tessuto muscolare del cuore).