Gli sbarchi dei migranti provenienti dalla Libia si sono dimezzati tra luglio e agosto. Si parla infatti di 11.459 sbarchi contro 23.552.
Ad agosto, il calo è stato ancor più vertiginoso. Nell’ultima settimana si contano 544 salvataggi contro 1750 dell’analogo periodo.
Nella prima metà del mese sono approdati nel nostro Paese 2245 migranti; erano stati 21.294 nell’agosto 2016.
La dottrina Minniti, dunque, sembra funzionare.
Ciò sarebbe dovuto grazie al Codice di regolamentazione delle Ong, per il nuovo attivismo della Guardia costiera, per l’assenza di molte navi umanitarie dall’area e per un ripensamento di rotte da parte degli scafisti. Pertanto, si stanno riducendo moltissimo gli arrivi perché sono calate le partenze dalla Libia (e di conseguenza anche il rischio dei naufragi nel Mediterraneo centrale).
Ma gli esperti Onu non ci stanno, sparano a zero sul codice di condotta impartito alle Ong da parte del Viminale e accusano l’Italia e l’Europa di «violare gli standard internazionali condannando (i migranti) a violazioni dei diritti umani in Libia».
Questo quanto asseriscono i due portavoce dell’Onu, Felipe Gonzalez Morales, «relatore speciale» per i diritti umani e lo svizzero Nils Melzer, che si occupa addirittura di torture a livello internazionale.