Sanzioni fino a un milione di euro, secondo quanto prescrive l’ultima legge sulla Concorrenza che ha alzato il tetto per le multe comminate da AgCom. L’authority per le comunicazioni, guidata da Angelo Marcello Cardani, che ha deciso di imporre un giro di vite contro la fatturazione a 28 giorni decisa dagli operatori di telefonia fissa Tim, Wind3, Vodafone e Fastweb. Che hanno tutti abbandonato la cadenza mensile rompendo i contratti con gli utenti in maniera unilaterale e comportando un rincaro delle tariffe medio dell’8,6%.
La decisione AgCom è nata grazie ad una delibera di marzo scorso, già impugnata al Tar dalle società in questione la cui sentenza è prevista per il prossimo febbraio 2018. In attesa dell’udienza l’AgCom ritiene che ci siano gli estremi per ravvisare il «mancato rispetto delle disposizioni relative alla cadenza delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche».
Non è chiara ancora l’entità delle multe. Il consiglio AgCom ha chiesto un parere all’ufficio giuridico dell’Authority perché la questione è complessa e teoricamente gli operatori hanno facoltà di decidere le politiche commerciali, tanto che Asstel, l’associazione che le rappresenta, denuncia sia «in gioco la libertà d’impresa».