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Non tutti sanno che l’Arnica montana è un’erba appartenente alla famiglia delle Asteraceae, ricca di preziose proprietà benefiche. I fiori sono di un bel colore giallo-aranciato, mentre i frutti sono bruni e irsuti. Fiorisce in estate, a giugno, luglio. In Italia è presente sui prati elevati delle Alpi e degli Appennini dove sta diventando flora protetta.

L’Arnica è stata descritta per la prima volta nel XVI secolo dal medico e naturalista tedesco Theodorus Jacobus Von Bergzabern (1520–1590), che le ha dato il nome. Viene chiamata comunemente “starnutina” per la capacità che ha il suo odore di provocare starnuti.

Dalle sue foglie si ricava il cosiddetto “tabacco di montagna”, usato dalle popolazioni montane per la pipa e come tabacco da fiuto. E’ velenosa se ingerita; Il principio che contiene, l’arnicina, è amaro e ha un’ azione simile alla canfora. I fiori ed i rizomi essiccati contengono due rispettivi oli essenziali.

La pianta ha proprietà medicinali ed è adoperata come rimedio in fitoterapia ed in omeopatia. Si utilizzano i fiori che vengono raccolti durante il periodo della fioritura. Il rimedio omeopatico si ottiene dalla tintura madre dei suoi fiori.

L’Arnica montana è impiegata come rimedio omeopatico traumatico per traumi recenti e passati, sia fisici che psichici.
Migliora la circolazione sanguigna, la respirazione, ha proprietà antidolorifiche ed antinfiammatorie. Qualsiasi rimedio per uso esterno non deve essere utilizzato sulle lesioni della cute o sulle ferite. L’azione sull’apparato digerente è secondaria.

Lì’arnica montana si usa prevalentemente per curare: ecchimosi, fratture, contusioni e distorsioni, infiammazioni, strappi muscolari e lussazioni. E ancora, paure improvvise, collera, stati di shock, spaventi
apparato cardiovascolare
, disturbi cardiaci, ipertensione, vertigini, cefalee; difficoltà circolatorie, gambe pesanti, stasi venosa, fragilità capillare, epistassi ed emorroidi
problemi alla cute
, ecchimosi, foruncoli, acne reumatismi, infiammazioni della regione pelvica e uro-genitale, urine con sangue, ipermenorrea, emorragie post-partum, problemi agli occhi, ecchimosi della congiuntiva e delle palpebre, malattie infettive e febbre, scarlattina, polmonite, nella febbre malarica, nella febbre tifoide, influenza, problemi all’apparato digerente, nausea e vomito, flatulenza maleodorante di odore solforoso, alitosi, mal d’auto e di mare, problemi all’apparato respiratorio, afonia, tosse.

Ecco le dosi consigliate: nei casi di traumi, se i disturbi sono dovuti ad un trauma recente, sono usate basse diluizioni quale ad es. la diluizione 4CH, 4 granuli 3 volte al dì. La cura si completa con l’uso della pomata per le applicazioni locali.

Se i disturbi sono dovuti ad un trauma remoto è preferibile una diluizione più alta quale ad es. la 15CH o la 30CH alla dose di 15 gocce al dì. Se si tratta di un trauma psicologico si adopera la diluizione 15CH in un’unica dose di 5 granuli, che si ripete dopo 10 – 15 giorni.

Nei casi di disturbi all’apparato cardio vascolare, al tessuto cutaneo e sottocutaneo e nei casi di reumatismi, diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 – 15 gocce, 3 – 4 volte al dì. Si completa con la pomata per uso esterno.

Per disfunzioni uro genitali, disturbi agli occhi, stati infettivi e febbrili, diluizione 3CH, 2 – 3 granuli o 5 – 10 gocce, 3 – 6 volte al dì. Nel casi di disturbi all’apparato digerente, se si tratta di mal d’auto o mal di mare di adulti, diluizione 3CH, 10 gocce ogni ora; nelle altre situazioni, diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì.

Nei casi di disfunzione all’apparato respiratorio, diluizione 4CH, 2 – 3 granuli o 5 gocce ogni 2 – 3 ore.

L’arnica montana è dunque consigliata agli sportivi, per disturbi muscolari, traumi, lividi, ematomi, disturbi cardiaci ed inoltre stati febbrili ed eruzioni cutanee.

Nei casi di contusione, indolenzimento, estrema stanchezza; umore depresso, insonnia e agitazione, soprattutto dopo una fatica intensa. Capillari che tendono a spezzarsi e a sanguinare nelle zone infiammate, cellulite, ritenzione idrica.

Prima di utilizzarla è sempre opportuno consultare il proprio medico di fiducia.