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La Corte d’appello di Milano, ha applicato quanto già stabilito con il caso dell’ex ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che si è visto riconoscere dalla Cassazione il diritto a non dover mantenere la moglie, in quanto economicamente autonoma, scardinando il principio dello “stesso tenore di vita”.

Veronica dovrà dunque restituire, in base a quanto stabilito, il denaro ottenuto a partire dal febbraio 2014 (in realtà dal mese successivo alla pubblicazione della sentenza), circa 60 milioni di euro.

Somma che scenderà a 43 milioni di euro, alla luce dei conti sospesi tra i due ex coniugi. Lei che ha chiesto il pignoramento di 26 milioni di euro (ora bloccati sui conti dell’ex premier) che comprendono una quota, quella più consistente, del mancato pagamento da parte di lui di una serie di mensilità dell’assegno stabilito in sede di separazione. Un’altra quota riguarderebbe invece alcune mensilità dell’assegno divorzile ora revocato. Con tali compensazioni extra divorzio, che riguardano solo il periodo di separazione, Veronica Lario dovrà ridare all’ex marito circa 43 milioni di euro.

L’ex first lady potrà però ricorrere in Cassazione, che però è difficile che contraddirà se stessa.