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Sono stati prima sedati e poi uccisi con un’iniezione letale di potassio due bambini morti ieri sera a ad Aymavilles (Aosta), Nissen di 7 anni e Vivien, di 9 anni. A somministrare la sostanza letale, che viene utilizzata per le esecuzioni negli Stati Uniti, è stata la loro madre Marisa Charrere, infermiera nel reparto di cardiologia dell’Ospedale Parini di Aosta.

Sui loro corpi disposta l’autopsia. Prima di uccidere i due bambini, al donna ha scritto due lettere, trovate in casa, nelle quali si doleva del peso insopportabile delle avversità della vita.

Le forze dell’ordine sono state allertate dal marito e padre dei due piccoli, dopo il suo rientro a casa verso mezzanotte.

L’uomo ha avuto una crisi di nervi dopo la tragedia ed è stato ricoverato in psichiatria. La madre di Marisa Charrere ha avuto un malore ed anche lei è stata condotta in ospedale.

“Poco prima della mezzanotte ho sentito un rumore di sedie, poi delle urla. Quindi il silenzio. Pensavo che giocassero, chi avrebbe mai immaginato quello stava succedendo. Osvaldo è rientrato a casa poco più tardi”, racconta Rita, madre di Simone Reitano, vicino di casa della famiglia Empeurer. “Osvaldo, il marito, dopo essere entrato in casa, ha visto la scena – ricorda – e poi è uscito. Mi ha detto ‘Marisa, Marisa ha ammazzato i figli e si è ammazzata lei!’ Non riuscivano a portarlo via”.

“Non se lei fosse depressa, non ha mai dato avvisaglie. Non li ho mai sentiti litigare” afferma Simone Reitano, vicino di casa. “Era una famiglia modello, affiatatissima. Mai uno screzio. I bambini giocavano spesso qui in cortile, con la bici, e andavano in montagna”.