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Il governo decide di tirare dritto sulla manovra finanziaria. “Noi passi indietro non ne facciamo”, a parlare è il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, intervenuto poco fa a Uno Mattina, su Rai 1, riferendosi al confronto con Bruxelles sulla manovra. “Non faremo passi indietro perché i soldi che abbiamo messo nella manovra economica riguardano la sanità, e il diritto alla salute non si tocca. C’è un’idea di Italia che cresce. Se poi con Bruxelles vogliamo ragionare di investimenti, c’è stata l’alluvione in Veneto, in Friuli, in Trentino, in Sicilia, in Sardegna, se vogliamo mettere più soldi sulla tutela del territorio, per carità di Dio. Ma siccome sono soldi degli italiani, non dell’Europa – aggiunge ancora il ministro – chiederemo di poter spendere questi soldi per gli italiani”.

Inoltre, prosegue Salvini “Il risparmio privato non si tocca, semmai si può vendere qualche immobile pubblico”. “Quello che l’Europa non può chiedermi – ha sottolineato ancora il vicepremier e ministro dell’interno italiano, in un altro passaggio – è non cambiare la legge Fornero: io quella legge voglio smontarla”.

Oggi pomeriggio è prevista un’informativa urgente da parte del presidente del Consiglio Conte alla Camera sulla bocciatura della Manovra da parte della Commissione Europea: secondo fonti di Governo, sarà l’occasione questa, per ribadire ancora una volta la fiducia e la speranza in un dialogo con Bruxelles. Che vede, da parte sua un “non rispetto particolarmente grave” delle regole di bilancio, aprendo la strada alla procedura per deficit eccessivo basata sul debito.

“Così non è una manovra ‘positiva per il popolo'”, commenta Moscovici. Non si sa però con che criterio asserisca questo.

Sulla scrivania Giuseppe Conte ha un dossier che è quasi chiuso, più di 2000 email e suggerimenti arrivati a Palazzo Chigi nelle ultime settimane per snellire e modificare il Codice degli Appalti. E’ una parte di quello che lui chiama “il piano per sbloccare l’Italia, per fare riforme che incidano in modo strutturale sulla crescita del Paese”. Un altro dossier è quello che riguarda “la semplificazione di tutti i processi amministrativi”, e che da oltre mese vede Palazzo Chigi lavorare a stretto contatto con il ministero di Giulia Buongiorno.

E’ stato messo in piedi infatti un tavolo tecnico, fra il gabinetto di Conte e il ministero, che nella mente del presidente del Consiglio dovrebbe avere come obiettivo ambizioso e finale un cambiamento profondo del modo in cui oggi funziona la Pubblica amministrazione e i ministeri, che “non riescono nemmeno a spendere i soldi di cui dispongono”.

Sono due degli esempi che Giuseppe Conte porterà a Bruxelles sabato prossimo, e che compongono un quadro che poco ha a che a fare con la manovra economica e molto con quel lavoro meno pubblico, lontano dai riflettori, che a Palazzo Chigi si sta facendo in parallelo alla legge di Bilancio.

Inoltre, il premier Conte ha intenzione di spiegare a Juncker che sta lavorando ad Unità tecnica che entrerà in funzione un minuto appena dopo che la manovra sarà approvata in Parlamento e porterà ad un trasferimento immediato di 50 persone a Palazzo Chigi da diversi ministeri; sbloccherà l’assunzione, con 100 milioni di euro, di 300 fra ingegneri, giuristi, tecnici di diversi provenienza che costituiranno un’articolata e inedita regia che il governo non ha mai avuto nelle passati amministrazioni sulle opere pubbliche. Saranno 25 i dirigenti che si occuperanno dell’azione di coordinamento e che risponderanno direttamente al presidente del Consiglio. E anche un modo, una riforma del funzionamento di Palazzo Chigi, della funzione esecutiva del governo, storicamente meno efficace rispetto alle Cancellerie di altri Paesi. Un bel cambiamento dunque. Mai visto sino ad ora.

Speriamo allora che riusciranno a convincere anche Bruxelles.