L’influenza ha già colpito, dall’inizio della sorveglianza epidemiologica, 505.000 italiani ma il picco vero e proprio deve ancora venire. E’ previsto infatti intorno a Capodanno. Solo nell’ultima settimana sono stati 138 mila le persone costrette a letto.
A darne notizia è il 35° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG).
Le Regioni più colpite sono Piemonte, Liguria, Lombardia, P.A. di Trento, Toscana, Abruzzo e Sicilia. La stagione sta seguendo lo stesso trend dell’anno passato e con molta probabilità il picco arriverà intorno a Capodanno.
In totale potrebbero essere oltre 5 milioni gli italiani colpiti dall’influenza nel corso nell’interna stagione 2018-19.
“I ritardi nella consegna dei vaccini e altri disguidi sono anche causati dal fatto che le gare, per l’acquisizione di questi presidi sanitari, sono biennali – afferma il dott. Claudio Cricelli, Presidente Nazionale SIMG -. Risulta quindi difficile riuscire ad avere il numero corretto di vaccini perché ogni stagione coinvolge una quota diversa di popolazione. Se vogliamo concretamente aumentare le percentuali di immunizzazione vanno migliorati questi aspetti organizzativi. Ciò nonostante la campagna vaccinale prosegue con buoni risultati. Registriamo, con soddisfazione, una rinnovata fiducia da parte dei cittadini”.
“Il nostro ruolo nel contrasto all’influenza è fondamentale – aggiunge il dott. Ovidio Brignoli, Vice Presidente Nazionale SIMG -. Come medici di famiglia siamo presenti in modo capillare su tutto il territorio nazionale e possiamo fornire alle istituzioni sanitarie, locali e nazionali, tutti i dati relativi a incidenza, prevalenza e mortalità. Sulla base di questi numeri è possibile pianificare interventi concreti di salute nell’interesse della collettività”.
“L’influenza un fenomeno complesso e che colpisce circa il 10% dell’intera popolazione italiana – conclude il dott. Aurelio Sessa, responsabile SIMG del settore -. Non può essere sottovalutata e bisogna ricordare che la vaccinazione è l’arma migliore a nostra disposizione. La prevenzione però passa anche da una serie di semplici regole di buona igiene che vanno seguite con particolare attenzione in questo periodo delicato dell’anno. Noi medici di famiglia dobbiamo essere i primi a dare il buon esempio ai nostri assistiti, a partire proprio dal ricorso alla vaccinazione”.