Dai calamari un’alternativa alla plastica: abiti smart, rivestimenti anti-abrasione e tessuti che si auto-riparano. Sono solo alcuni dei diversi utilizzi che si potrebbero fare del materiale che potrebbe essere ricavato da una proteina scoperta nei denti ad anello presenti sui tentacoli dei calamari. A indicarlo è una ricerca condotta dall’Università della Pennsylvania pubblicata sulla rivista scientifica Frontiers in Chemistry.
Secondo i ricercatori, infatti, coordinati da Melik Demirel e Abdon Pena-Francesch, la proteina, amica dell’ambiente e biodegradabile, potrebbe essere utilizzata in tantissimi ambiti, a partire dall’energia, passando per biomedicina e abbigliamento. “La natura produce tantissimi materiali con proprietà eccezionali e che possono essere ingegnerizzati per migliorarne le caratteristiche”, rilevano i ricercatori.
La proteina dei calamari, chiamata Srt, è elastica, flessibile, resistente e in grado di auto-ripararsi, oltre ad avere proprietà ottiche e termiche.
Srt potrebbe fornire tessuti resistenti alle abrasioni che avvengono in lavatrice e che sono una delle principali fonti di inquinamento da microplastiche, o rivestimenti che si auto-riparano per equipaggiamenti destinati alla protezione da agenti chimici e biologici pericolosi. E ancora, potrebbe essere integrata con altri materiali o tecnologie, ad esempio per la fabbricazione di vestiti “intelligenti” che difendono dalle sostanze inquinanti e allo stesso modo monitorano la salute di chi li indossa.