Una corsa a lunga distanza, l’allenamento e il completamento del percorso possono portare a benefici pressori, e irrigidimento aortico, equivalenti ad una riduzione di quattro anni nell’età vascolare, con i maggiori benefici osservati negli uomini anziani, più lenti e con pressione sanguigna arteriosa più elevata.
A rilevarlo uno studio guidato dall’Institute of Cardiovascular Science dello University College London, sul Journal of the American College of Cardiology.
“Incontrando i pazienti nel nuovo anno – evidenzia Charlotte H. Manisty, autrice senior della ricerca – formulare una raccomandazione relativa all’allenamento orientata agli obiettivi (come l’iscrizione a una maratona o una corsa amatoriale) può essere un buon motivo per incoraggiarli a mantenersi attivi.
Lo studio evidenzia dunque, l’importanza delle modifiche dello stile di vita per rallentare i rischi associati all’invecchiamento, soprattutto perché, sembra non essere mai troppo tardi”. I ricercatori analizzando 138 maratoneti sani, che hanno preso parte per la prima volta alla Maratona di Londra 2016 e 2017, mettendo a confronto i loro dati prima e dopo l’allenamento e la maratona, hanno rilevato che coloro che hanno preso parte alla ricerca, quasi tutti 37enni, era sani e correvano circa due ore settimanali.
A loro era stato raccomandato di seguire un piano di allenamento per principianti, che consisteva in circa tre corse a settimana che aumentavano di difficoltà per un periodo compreso in 17 settimane prima.
Si è scoperto dopo, che l’allenamento ha ridotto poi la pressione sistolica (massima) e diastolica (minima) di 4 e 3 millimetri di mercurio, rispettivamente e complessivamente, anche la rigidità aortica con l’allenamento.