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Aperta da venerdì 24 gennaio 2020 a domenica 26 gennaio, a Bologna, l’edizione numero 44 di Arte Fiera, la più longeva fiera d’arte moderna e contemporanea d’Italia, quest’anno ha presentato tante novità da vedere!

Presenti 155 gallerie tra italiane e straniere, per un totale di 345 artisti, divise in 4 sezioni: la MainSection (108 gallerie), Fotografie e immagini in movimento (20 gallerie), e le nuovissime sezioni Focus (8 gallerie) e Pittura XXI (19 gallerie). Queste ultime due sono di fatto l’assoluta novità per Arte Fiera 2020; Focus, a cura di Laura Cherubini, prende in esame le ricerche artistiche della prima metà del XX secolo e del secondo dopoguerra, con un taglio differente ogni anno. Pittura XXI, invece, a cura di Davide Ferri, è la prima sezione di una fiera, in Italia o all’estero, dedicata interamente alla pittura contemporanea.

Promossa la nuova location, i padiglioni numero 15 e 18 della Fiera di Bologna, e molto meritato, di essere visitate, anche le sezioni Focus a cura di Laura Cherubini e Pittura XXI a cura di Davide Ferri, rispettivamente dedicate a nomi importanti del XX secolo e alle tendenze contemporanee della pittura, che si conferma su un buon livello anche Fotografia e immagini in movimento, che ha esordito l’anno passato, sempre, come quest’anno, con la curatela del gruppo Fantom.

Il direttore Simone Menegoi, giunto alla sua seconda esperienza con Arte Fiera, e il suo staff, hanno svolto un lavoro straordinario: dopo una prima edizione interlocutoria, sono giunti a questa seconda edizione targata Menegoi in cui l’impronta nuova si vede è vista e si è fatta anche tanto sentire e molto apprezzare. Più spazio è stato dato alla ricerca…gli stand più curati e ricercati, tante nuove le proposte, molto azzeccata l’idea di far portare solo tre artisti agli espositori di medie dimensioni e sei a quelli più grandi, con una bella conferma per sezione dedicata alla fotografia, un buon bilanciamento tra moderno e contemporaneo, e un buon dialogo sempre molto proattivo e proficuo con la città di Bologna.

Non sono però mancati i punti critici (a cominciare dall’elevato costo del biglietto, che da diversi anni è ormai molto alto, specie se raffrontato a quello delle altre importanti fiere italiane): la quasi totale assenza di gallerie internazionali, alcuni espositori che da diverse edizioni ci propongono sempre le stesse cose, la qualità discontinua di alcuni stand, un’identità che non è ancora ben definita, sebbene in tal senso si siano fatti dei passi in avanti, con un’Arte Fiera che decide di puntare tutto (o quasi) sull’arte italiana.