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I pazienti colpiti da Covid-19 “potrebbero non avere la febbre” e nelle loro Tac al polmone “potrebbero non risultare anomalie“.

A stabilirlo è uno studio cinese pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’ coordinato dallo specialista di malattie respiratorie Zhong Nanshan. Secondo la ricerca in questione, i sintomi più comuni di Covid-19 sono comunque “febbre e tosse, mentre raramente è stata registrata la diarrea“. Secondo lo studio “l’assenza di febbre nei casi di Covid-19 è più frequente che nell’infezione da Sars-CoV e Mers-CoV” e questi pazienti potrebbero “non essere individuati se nei protocolli di sorveglianza ci si concentra sul rilevamento della febbre“.

“Circa il 43,8% dei pazienti studiati – evidenzia la ricerca – aveva la febbre quando è stato ricoverato in ospedale, il tasso è salito all’88,7% durante il ricovero in ospedale nei casi più gravi“. Lo studio ha elaborato le caratteristiche cliniche dell’infezione da Covid-19 sulla base dei dati di 1.099 pazienti (confermati in laboratorio da 552 ospedali in 30 province della Cina); l’età media era di 47 anni e il 42% era formato da donne. Il periodo di incubazione medio del coronavirus di quattro giorni.
Al momento del ricovero, il 56,4% dei pazienti esaminati aveva una anomalia negli alveoli polmonari durante la Tac. Mentre nel 18% dei casi nessuna particolare anomalia. Sempre al momento del ricovero, la linfocitopenia (un numero basso di linfociti nel sangue) è stata osservata nella maggior parte dei pazienti. Lo studio ha anche dimostrato che il virus “potrebbe essere rilevato nel tratto gastrointestinale di alcuni pazienti, nella saliva e nelle urine, quindi – concludono i ricercatori – occorre adottare una maggiore protezione igienica. Perché la presenza di ‘super-diffusori’ non può essere esclusa“.