“I probiotici sono una risorsa per il nostro benessere – a spiegarlo è Francesca Albani, dietista clinica all’Humanitas San Pio X di Milano – microrganismi vivi e attivi contenuti in determinati alimenti o integratori. Hanno effetti positivi sulla salute dell’organismo, rafforzano l’ecosistema intestinale. Per potenziare la loro efficacia vanno assunti a stomaco vuoto, per almeno 4 settimane. L’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, ha fissato il quantitativo adeguato minimo: almeno 1 miliardo di batteri al giorno”.
“I probiotici vengono identificati in base al genere (Bifidobacteria, Lactobacilli e Eubacteria), alla specie, (esempio il Lactobacillus acidophilus, Bifidobacteria lactis e animalis) e al ceppo di appartenenza (lactobacillus acidophilus LA-5, lactobacillus casei shirota, bifidobacterium lactis Bb12).
Ognuno ha proprietà benefiche specifiche, la cui efficacia dipende anche dalle quantità ingerite. Attualmente si ritiene che l’attività benefica dei probiotici sia ceppo-dipendente; è perciò importante che il prodotto contenente un microrganismo probiotico riporti, in etichetta, il nome del ceppo e la quantità.
I più diffusi, in quanto contenuti negli alimenti, li trovano nei cibi fermentati, miso, tempeh, verdure fermentate in genere, e in alcuni latti fermentati (kefir). Si distinguono dallo yogurt, naturalmente ricco di fermenti lattici vivi, che però non sono in grado di superare la barriera acida dello stomaco e transitare nell’intestino. I probiotici, invece sopravvivono al passaggio nello stomaco e raggiungono l’intestino vivi e vitali in modo da poter svolgere la loro azione benefica”.
Ma quali sono i BENEFICI? “I probiotici aiutano a riequilibrare la microflora e a regolarizzare il tratto intestinale, rinforzano il sistema immunitario, contribuiscono alla corretta digestione degli alimenti e all’assorbimento dei nutrienti. Per amplificare i risultati, i probiotici vanno presi con regolarità e consumati in associazione ai prebiotici, sostanze non digeribili contenute in alcuni alimenti, che promuovono la crescita di una o più specie batteriche utili per lo sviluppo della microflora probiotica”.
“E’ consigliato un ciclo di probiotici dopo la stagione fredda, per aumentare le difese immunitarie e proteggersi dalle infezioni alle vie respiratorie. Sono necessari soprattutto in associazione a una terapia antibiotica. Le loro proprietà benefiche, aiutano l’organismo a ripristinare l’equilibrio della microflora intestinale, costituita da batteri “buoni” e “cattivi” che coesistono in equilibrio tra loro. L’impiego di antibiotici può causare delle modificazioni perché oltre a neutralizzare i batteri nocivi che hanno causato la malattia, eliminano anche quelli buoni, rompendo questo equilibrio. Il risultato? Un impoverimento generale a livello intestinale, quella che comunemente viene chiamata “disbiosi”. Semaforo verde allora per i probiotici che in tempi e dosaggi corretti, ripristinano il bilanciamento della microflora”.
“Il raffreddore stagionale da pollinosi è una reazione allergica, determinata dal contatto con i pollini causa di forti irritazioni alle vie respiratorie e agli occhi. È ormai da tempo accertato che i probiotici possono avere effetti immunomodulatori e immunostimolatori. Nel 2013, un’interessante revisione di studi pubblicati sull’argomento mostrava, che le persone trattate con probiotici avevano una significativa riduzione delle sensibilizzazioni allergiche. I benefici dei probiotici sono strettamente legati al ceppo e correlati al tipo di patologia allergica trattata, nonché alle caratteristiche della persona, alla durata del trattamento e al tipo di prodotto impiegato. Per questa ragione, è fondamentale il consiglio dello specialista”.