La diffusione del contagio da COVID-19 è elevatissima. In circa il 10% dei casi l’infezione decorre con una importante polmonite interstiziale bilaterale le cui complicanze sfociano nell’insorgenza dell’Insufficienza Multioragano (MOF) causa del decesso del paziente. È altresì noto che ad oggi non è ancora disponibile il vaccino e le terapie farmacologiche sono in fase di sperimentazione.
La Nuova FIO, Federazione Italiana Ossigeno-Ozono, ha patrocinato i protocolli ritenuti più rigorosi volti a valutare l’eventuale efficacia del trattamento con Ozonoterapia secondo modalità ben individuate. Tali protocolli, approvati da Comitati Etici, vengono applicati in alcuni Hub COVID sul territorio nazionale.
È importante sottolineare che l’Ossigeno-Ozono Terapia, quando applicata, deve essere impiegata sulla base delle evidenze scientifiche pubblicate in letteratura. A titolo esemplificativo e non esaustivo si indicano alcune delle caratteristiche della miscela ossigeno-ozono quali:
– la reazione antiossidante indotta;
– la migliorata capacità di trasporto dell’ossigeno;
– la immuno – modulazione generata nell’organismo.
La Nuova FIO da anni raccoglie, aggiorna e mette a disposizione di tutti le evidenze scientifiche in tema di ozono sul sito lineeguidaozono.it. Ciò viene elaborato grazie al lavoro di tanti medici specialisti riunitisi nella Consensus Conference che annualmente pubblica i risultati della ricerca.
L’ospedale di Udine attende l’autorizzazione per avviare lo studio clinico. Solo uno dei trentasei pazienti Covid-19 trattati con l’ozono è entrato in terapia intensiva ed è intubato. Tutti gli altri, nonostante avessero sviluppato la polmonite e difficoltà respiratorie gravi, hanno intrapreso il percorso inverso e, a breve, torneranno dalle loro famiglie.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: l’équipe di Anestesia e rianimazione assieme a quella delle Malattie infettive dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale.