Le principali associazioni che rappresentano l’intera filiera imprenditoriale della musica, dal live alle case discografiche, e gli editori musicali, hanno inviato ieri al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai Ministri dei beni Culturali e dell’Economia, Franceschini e Gualtieri, una serie di interventi in cui
evidenziano lo stato di crisi del settore a causa del coronavirus e la necessità di misure urgenti da mettere subito in atto, per un comparto che, secondo i dati per Italia Creativa da EY, vale quasi cinque miliardi di euro, occupando oltre 169 mila persone.
Le associazioni firmatarie sono: AFI, Anem, Assomusica, FEM, FIMI e PMI.
Con il decreto del 4 marzo 2020 il Governo ha sospeso le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi
natura. In seguito sono state chiuse anche le attività commerciali, esercizi attivi nell’esercizio della vendita di musica registrata.
L’impatto di tali interventi è subito emerso nella sua complessità, e veridicità. Secondo Assomusica, a fine stagione estiva, le perdite saranno di circa 350 milioni di euro, solo per il settore del live.
A queste si andranno ad aggiungere anche quelle legate all’indotto musicale, che ammontano a circa 600 milioni di euro, solo per gli eventi di musica popolare contemporanea, a cui lavorano circa 60 mila persone: famiglie e imprese che necessitano di uno sforzo e un supporto finanziario straordinario e duraturo da parte delle Istituzioni governative italiane.
A questa situazione, si aggiunge poi, anche l’aspetto relativo ai diritti d’autore non corrisposti da chiusura degli esercizi commerciali, discoteche, palestre ed altri luoghi di aggregazione. Il potenziale danno, per gli autori e gli editori musicali, è stimato da Siae in termini di mancati incassi per un totale euro 200 milioni, cifra destinata a crescere ulteriormente in base alla durata dell’emergenza sanitaria e in base alle tempistiche di graduale riapertura delle diverse attività legate al settore musicale. Le vendite di dischi e CD sono crollate ad esempio, di oltre il 70% tra i mesi di marzo e di aprile (dati FIMI) e anche il digitale ha subito delle perdite, a causa della contrazione di novità in uscita, ricavi in meno per 100 milioni di euro.
Infine, il fermo delle attività musicali, ha portato già perdite di posti di lavoro, e a musicisti, tecnici, ecc che in questi mesi non percepiranno alcun compenso.
Gli interventi urgenti richiesti allo Stato, sono i seguenti:
1) Aumento del fondo emergenze (Art. 89 – DL Cura Italia) a 200 milioni ed elaborazione di criteri oggettivi per la ripartizione del Fondo Em ergenze di cui all’art. 89 per i settori culturali colpiti dalla pandemia
2) Un contributo a fondo perduto per i mesi perduti a causa del lockdown alle imprese musicali
3) Sospensione di tasse e contributii per le industrie del settore musica per l’esercizio 2020, posticipando le contribuzioni con un meccanismo di rateizzazione pluriennale
4) Estensione della durata dei voucher da 12 a minimo 18 mesi per i concerti annullati (art. 88 DL Cura Italia)
5) Creazione di un bonus cult ura per le fam iglie (estendendo l’attuale bonus per i diciottenni). L’estensione del tax credit per le produzioni musicali, oggi previsto solo per l’opera prima, seconda e terza a tutte le produzioni, così come avviene nel cinema
6) IVA al 4% per la musica e lo spettacolo, così come avviene per i libri
7) L’annunciato “reddito di emergenza” deve coinvolgere anche figure anomale, contratti a chiamata e precari vari, del settore dello spettacolo ad oggi non ricompresi nell’articolo 38 relativo all’indennità ai lavoratori dello spettacolo, articolo che ha introdotto troppe variabili che esclude moltissimi lavoratori
8) Revisione delle pendenze erariali per gli organizzatori di spettacoli dal vivo per appianare tutte le asimmetrie nell’applicazione dell’IVA sugli spettacoli dal vivo
9) Apertura di un tavolo tecnico di confronto con il Comitato tecnico-scientifico e la Task Force presieduta dal Dott. Colao con la presenza di una rappresentanza delle Associazioni in grado di fornire indicazioni sugli strumenti di controllo e prevenzione da adottare in futuro alla ripresa delle attività live.
10) Certezza sui tempi per la ripresa delle attività ai fini di una efficace programmazione dei lavori.