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Tra le malattie degli occhi, la degenerazione maculare senile e il glaucoma rappresentano i principali responsabili della perdita della vistanegli over 60, mentre la retinopatia diabetica colpisce principalmente in età lavorativa.

Patologie caratterizzate da un significativo impatto economico e sociale arginabile attraverso strategie di sanità pubblica che puntino alla diagnosi precoce e all’accesso rapido alle cure più efficaci.

In Italia, ad esempio, il gold standard terapeutico per la degenerazione maculare essudativa è rappresentato da un trattamento continuativo a base di iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF, in grado di inibire la proliferazione di nuovi vasi sanguigni all’interno della retina e arginare così anche lo stravaso di fluido retinico causatodalla malattia. Ben il 70% di coloro che sono colpiti da questa patologia, tuttavia, non ricevono o ricevono in maniera parziale la terapia, cosa che ne riduce l’efficacia e può compromettere progressivamente la capacità visiva. La ricerca farmacologica è quindi sempre più orientata verso soluzioni innovative che possano migliorare l’aderenza e la persistenza al trattamento. Tra queste, c’è la recente approvazione Ema, Agenzia europea del farmaco, di brolucizumab, farmaco che ha dimostrato di avere una capacità superiore di controllo del fluido retinico, richiedendo di conseguenza una minore frequenza iniettiva per mantenere la retina asciutta.