Gli animali sono ottimi compagni di gioco anche per i più piccoli.
Il contatto diretto con questi animali domestici, tuttavia, può comportare anche dei seri pericoli, se non vengono adottate le giuste precauzioni.
Ecco allora quali sono le problematiche di salute per i bambini o per una donna incinta nell’avere un gatto in casa e quali sono le precauzioni da mettere in campo per difendersi dalle malattie trasmissibili dai felini di casa.
Se parliamo di neonati è bene sapere che i gatti sono attratti dai giacigli accoglienti e quindi cercano quasi sempre di andare ad acciambellarsi nella culla o nel lettino. Per evitare ciò, è sufficiente non far entrare il gatto nella stanza del neonato oppure coprire la culla con una rete apposita.
“Se l’animale vive in casa sarà molto meno esposto agli agenti patogeni. Al contrario, se resta fuori tutto il giorno potrà più probabilmente portare qualche infezione al suo rientro”, spiega il dottor Roberto Guadagnini, veterinario della clinica Zoolife di Mezzolombardo, in provincia di Trento. Anche se la maggior parte dei disturbi che interessano i felini non sono trasmissibili all’uomo, ci sono alcune situazioni da tenere sotto controllo.
“Le malattie trasmissibili all’uomo, dette zoonosi, sono rare e facilmente controllabili. Le più comuni sono date dai parassiti intestinali che proliferano sia nell’apparato digerente dei felini che in quello umano”. Spiega l’esperto.
I funghi eventualmente presenti sul corpo dell’animale possono invece trasmettere micosi, che si manifestano nell’uomo con chiazze rosacee sulle parti esposte.
Fra le patologie più trasmissibili all’uomo da parte dei gatti c’è certamente la toxoplasmosi, che nei soggetti sani provoca di solito una sindrome influenzale: “Spesso la si contrae senza accorgersene. Si resta a letto con febbre e debolezza pensando si tratti di un malanno di stagione”, afferma il veterinario. Un attenzione in più va invece osservata dalle donne incinte, giacché questa infezione può passare al bambino attraverso la placenta. Come spiega anche l’Istituto Superiore di Sanità, non esiste al momento un vaccino contro questa patologia. Tuttavia il pericolo di contagio può essere scongiurato facendo molta attenzione all’igiene del proprio gatto.
Se si sospetta che il gatto possa avere la toxoplasmosi, occorre portarlo subito dal veterinario più vicino e fargli fare un esame delle feci, per sapere con certezza se la malattia è stata contratta oppure no. Tuttavia, il rischio di contrarla per la donna incinta è molto basso: “per contrarre la toxoplasmosi dovrebbe avere il sistema immunitario deficitario e mangiare le feci del gatto rimaste per qualche giorno nella cassetta. Dunque, è evidente come sia molto difficile che ciò accada”, ha spiegato la dottoressa Sabrina Giussani, medico veterinario esperto in comportamento animale.