Una persona affetta da labirintite presenta soprattutto disturbi che riguardano l’equilibrio, l’udito e la salute oculare.
La tempestività con la quale si riesce a fare una diagnosi corretta di labirintite è indispensabile per preservare le facoltà uditive del soggetto.
Il primo sintomo riconducibile all’infiammazione dell’orecchio interno si presenta con alterazioni dell’equilibrio, con prevalente distorsione della percezione sensoriale nell’individuo (ossia le vertigini).
L’infiammazione del labirinto, parte interna dell’orecchio umano, dura in media da tre a sei settimane.
Alterazioni di tipo posturale possono causare le vertigini, creando ovviamente dubbi nei soggetti che per la prima volta provano questa spiacevole sensazione.
I segnali associabili a un attacco vertiginoso sono prevalentemente nausea e vomito.
La labirintite si presenta anche con riduzione delle capacità uditive, febbre, dolore localizzato all’interno dell’orecchio e mal di testa. L’aspetto clinico riguardante la perdita dell’udito (variabile da soggetto a soggetto).
La labirintite provoca anche la comparsa di acufeni, ovvero rumori percepiti dal soggetto ma inesistenti nella realtà in quel momento.
Per diagnosticare correttamente la labirintite, il medico specialista in otorinolaringoiatria prescrive un esame audiometrico (per verificare l’eventuale presenza di deficit uditivo), la risonanza magnetica nucleare oppure la tomografia computerizzata.
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