Marzo è il mese dell’endometriosi. Molte donne che soffrono di questa patologia hanno il timore di non riuscire a concepire o portare a termine una gravidanza, ma non è sempre vero, purché vi sia una diagnosi il più precoce possibile e si agisca con l’obiettivo di preservare la fertilità.
In caso la patologia endometriosica progredisca senza essere trattata adeguatamente, la formazione di aderenze a livello delle ovaie e delle tube può causare infertilità. Per questa ragione, una diagnosi precoce può essere determinante nel preservare la possibilità della donna di concepire e portare a termine la gravidanza, con la nascita di un bambino sano.
Inoltre, se la diagnosi viene effettuata in giovane età, la vitrificazione degli ovociti può essere un’opzione consigliabile per consentire alla donna di sottoporsi alle terapie necessarie e poi, nel caso non si riuscisse ad ottenere una gravidanza spontanea quando la si desidera, ricorrere alla procreazione assistita impiegando i propri ovociti.
Ne parliamo con la dottoressa Lucia Maragno, Specialista in Ginecologia e Ostetricia, che da oltre dieci anni collabora con il Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi degli Istituti Clinici Zucchi di Monza, del Gruppo San Donato.