Lavorare a maglia fa bene alla salute e al nostro relax, lo dice anche la ricerca scientifica.
Nasce infatti, il progetto di ricerca all’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano in cui volontarie e volontari sono sottoposti a Magneto/Elettroencefalogramma (M/EEG), metodica non invasiva usata per registrare l’attività magnetica e elettrica cerebrale prima e dopo il lavoro a maglia.
Il progetto si svolge in collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Reading, UK. Grazie allo studio dal titolo “Correlati Neurologici del lavoro a maglia” l’Associazione Gomitolorosa e vuole approfondire i meccanismi sottesi ai numerosi benefici segnalati per la salute mentale, l’attenzione e il benessere derivanti dall’attività del lavoro a maglia.
“Il nostro studio ha l’obiettivo di confermare quello che le volontarie e i volontari della nostra associazione sperimentano empiricamente ogni volta che prendono in mano i ferri e si sentono meglio, ha dichiarato il dottor Alberto Costa, presidente della onlus e oncologo senologo riconosciuto a livello internazionale per il suo contributo all’avanzamento della cura dei tumori al seno. Dal 2012, i volontari di Gomitolorosa, i medici sostenitori e amici promuovono, sostengono e raccomandano la Lanaterapia in dieci ospedali, da Messina, a Milano, perché credono fortemente che il lavoro a maglia o all’uncinetto rappresenti un’attività dalla quale trarre grandi benefici per la salute fisica e mentale e costituisca uno strumento integrativo del percorso di cura.
Ne era convinto anche il dott. Umberto Veronesi, osservando nelle corsie degli ospedali le pazienti che lavoravano con l’uncinetto per ingannare il tempo in attesa di sottoporsi alle cure o esami specialistici o interventi chirurgici.
“Lavorare a maglia distrae dalle preoccupazioni, aiuta a percepire meno il dolore, agevola i processi di socializzazione e migliora l’autostima perché implica un obiettivo e il suo raggiungimento”, ha dichiarato il medico, dott. Costa.
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