L’aula del Senato ha approvato con 130 voti favorevoli, 14 contrari e nessun astenuto il decreto Covid varato dal governo il 26 novembre scorso e che disciplina tra l’altro il green pass rafforzato.
Ora passerà alla Camera per la conversione in legge definitiva.
Il provvedimento prevede l’estensione, con decorrenza dal 15 dicembre 2021, alla somministrazione della dose di richiamo e dell’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario, scolastico, dei settori della difesa, sicurezza e soccorso pubblico. Tra le misure anche la riduzione a 9 mesi anziché 12 della validità del certificato verde anti Covid e l’elenco completo delle attività dove si potrà entrare senza green pass.
Il primo febbraio, in base al decreto approvato il 5 gennaio 2022, per i negozi sarà obbligatorio il green pass base. Anche per uffici pubblici, banche e uffici postali sarà necessario avere almeno il tampone.
Saranno esentati dalla presentazione del green pass base i clienti dei negozi di alimentari, dei supermercati e in generale di tutti gli esercizi di vendita al dettaglio riforniti «dalla piccola e grande distribuzione». Sono ovviamente esclusi dalla lista bar, ristoranti e ogni altro locale dove cibo e bevande verranno somministrati e dove entreranno solo i vaccinati e i guariti.
Si potrà, poi entrare, senza green pass anche nelle edicole e nelle tabaccherie.
Farmacie, cliniche, ospedali, ambulatori e veterinari.
Il Dpcm in lavorazione prevede che la deroga riguardi tre aree: esigenze alimentari, esigenze sanitarie ed esigenze di sicurezza e giustizia. Il criterio sarà quello della urgenza e della indifferibilità.
Oltre ai magistrati, ai difensori, ai consulenti, ai periti, agli ausiliari del magistrato anche i giudici popolari, mentre sono esentati «i testimoni e le parti del processo», quindi anche «le vittime dei reati», anche se rimane e anche se rimane l’obbligo vaccinale per gli over 50.
Dal 20 gennaio scatta l’obbligo di green pass base per entrare nei negozi di parrucchiere, barbiere e nei centri estetici.
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