La Commissione Salute dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Società Italiana di Pediatria hanno redatto un documento congiunto in cui sottolineano l’importanza della vaccinazione Covid-19 per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni e stigmatizzano la diffusione di false informazioni sul rapporto rischi-benefici.
In questa fascia d’età solo il 30% ha completato il ciclo vaccinale e solo il 37% ha fatto la prima dose.
“A tal fine – si legge nel documento – il ruolo più importante per i bambini di 5-11 anni è quello dei pediatri, che possono fornire risposte alle domande e ai dubbi posti dai genitor”. Le due istituzioni scientifiche ricordano anche che, sebbene l’infezione in età pediatrica si presenti con sintomi ridotti, anche i bambini possono sviluppare forme gravi o andare incontro a possibili complicanze del Covid-19, come la Sindrome infiammatoria multi-sistemica (risposta infiammatoria che può avvenire dalle 2 alle 6 settimane dopo il contagio) e il Long Covid.
In Italia l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha documentato, dall’inizio della pandemia fino al 16 febbraio 2022, ben 1.441.373 casi nella fascia inferiore ai 12 anni, 9.308 ricoveri in reparti ordinari, 176 in terapia intensiva e 26 decessi.
“La sede migliore per vaccinare i bambini potrebbe essere la scuola” prosegue l’appello. “Per loro infatti, dopo la propria casa, la scuola rappresenta la sede più familiare, e i genitori esitanti potrebbero convincersi a far vaccinare il proprio figlio dopo aver visto che i compagni di classe, una volta vaccinati, non hanno presentato alcun problema”.
La sicurezza del vaccino è stata dimostrata negli studi clinici che hanno portato alla sua approvazione da parte delle Agenzie Regolatorie e soprattutto è stata ampiamente confermata da un Report statunitense che fa riferimento ai dati relativi a circa 9 milioni di bambini a cui è stata somministrata la vaccinazione. Analoghi risultati sono appena stati pubblicati nel Rapporto annuale sulla sicurezza dei vaccini anti-Covid dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco).