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E’ avvenuto a Melzo, dove una donna è stata tagliata a pezzi, avvolta nel cellophane e abbandonata nella vasca da bagno da più di un mese. Con Lucia Cipriano, pensionata di 84 anni di Melzo, nel Milanese, la figlia Loredana Fabbiano non riusciva parlarci ormai da diverse settimane. «L’ho appena vista, sta bene, non preoccuparti», la rassicurava la sorella Rosa quando dalla sua abitazione di Trento cercava di mettersi in contatto con la madre.

Ogni giorno una scusa nuova. Fino a quando ieri, la donna ha preso l’autovettura e ha raggiunto la casa di famiglia, in via Boves. Una palazzina dove l’anziana viveva da sola da quando vedova, le loro figlie si erano sistemate tutte. Una poco distante, l’altra a Mediglia, l’altra al centro dell’hinterland, e la terza lontana. Ad attendere Loredana nell’androne, c’era la sorella maggiore. «Non salire – ha detto alla sorella -la mamma è morta. Portami dai carabinieri».

La donna sconvolta è salita in auto e si è messa alla guida insieme alla sorella. Hanno litigato, poi al primo semaforo utile, Rosa ha aperto la portiera dell’autovettura ed è fuggita via.

Con le parole della sorella che ha nella mente, Loredana gira l’autovettura e si dirige nell’appartamento. Trova tutto in ordine. Apre le porte, fino a quando non entra in bagno e vede sua madre morta: «Mamma, cosa ti hanno fatto?», urla disperata. Chiama il 118 e i carabinieri, racconta tutto. Le pattuglie si mettono sulle tracce di Rosa, la trovano in fretta: la 57enne era fuggita a piedi nei campi. Le portano in caserma dove i carabinieri stanno ancora cercando di capire che cosa sia avvenuto. Compresa la posizione della terza sorella, Mina, anche lei ascoltata dal pm Elisa Calanducci che indaga sull’omicidio. Nessuna delle due donne che vivevano nelle vicinanze della madre ha dato spiegazioni utili a far luce sulla vicenda. Il corpo straziato della pensionata era stato fatto a pezzi.