In un ragazzo negli Usa, nove anni dopo l’ultimo caso accertato, è stat rilevata la poliomielite. Alcune tracce sono state trovate anche nelle acque di scolo della Capitale inglese. Inizialmente la poliomielite, causata dal poliovirus, si manifesta con spossatezza, febbre e dolori. Intaccando il sistema nervoso può però portare a paralisi, anche irreversibile, come avveniva negli anni oltre anni 40/50. Esistono due tipi di vaccini contro la malattia: l’IPV, intramuscolo, e l’OPV, di tipo orale.
A fine giugno, le autorità britanniche ne avevano segnalato un potenziale focolaio a Londra, dopo che erano stati scoperti alcuni campioni positivi nelle acque di scolo della città. Nel Regno Unito la poliomielite era stata dichiarata eradicata nel 2003.
La poliomielite, spiega l’Organizzazione mondiale della Sanità, è “una malattia altamente infettiva” causata dalle tre forme esistenti di poliovirus, che intaccano il sistema nervoso. Non esiste alcuna cura specifica.
La poliovirus si trasmette da persona a persona e si sviluppa principalmente attraverso tre vie: fecale-orale, ingestione di elementi come acqua e cibi contaminati e tramite la saliva e le goccioline emesse con i colpi di tosse e gli starnuti da soggetti ammalati o portatori sani.
In alcuni casi, come è avvenuto per il giovane infetto nello Stato di New York, può portare alla paralisi, solitamente delle gambe. In un caso su 200, spiega sempre l’Oms, c’è il rischio che il blocco sia irreversibile. Una percentuale compresa tra il 5 e il 10% dei soggetti infetti muore per il collasso dei muscoli respiratori.