Un uso smisurato dei device digitali nella vita di tutti i giorni e anche familiare. E’ quanto emergerebbe da una ricerca condotta dall’Associazione Nazionale Di.Te (Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo) in collaborazione con la SIPEC (Società Italiana di Pediatria Condivisa). Un lavoro che ha coinvolto 198 pediatri sul territorio nazionale e 13.049 persone, tra cui genitori, adolescenti e bambini compresi nelle fasce d’età tra i 0-4 anni, 4-9 e 9-14 anni.
Gli esiti dell’indagine, che è stata condotta, a settembre scorso, sono stati diffusi durante la 6° Giornata nazionale sulle dipendenze tecnologiche e sul cyberbullismo, lo scorso 26 novembre a Napoli, ha avuto come filo conduttore il tema: “Bambini e adolescenti digitali. Il corpo e la mente tra iperconnessioni e realtà mediata”.
Tra i dati più allarmanti è emerso che il 54% dei genitori allatta i figli mentre sta utilizzando il cellulare, compromettendo la speciale relazione che si instaura tra madre e figlio ed è di valore fondamentale nello sviluppo psico-emotivo e relazionale del bambino. Ma non è tutto: quasi il 90% dei giovani, in casa, senza smartphone si annoia. Nella fascia 0-4 anni, i genitori usano lo smartphone durante le poppate (54%), intrattengono i figli con i device durante la giornata (60%), li usano in loro presenza (67%), glieli offrono quando sono fuori casa (30%), quando sono stanchi (25,5%) o agitati per calmarli (27%) e il 33% dei bambini si lamenta o protesta perché gli adulti tolgono loro attenzione per dedicarla agli strumenti digitali.
Nella fascia di età compresa tra i 4-9 anni, invece, l’88% del campione dichiara di intrattenere i figli durante il giorno con smartphone e simili, di usarli in loro presenza (95,7%), di concederne l’uso prima di dormire (37%), quando sono stanchi o agitati (30%), e di intrattenerli durante i pasti (41,5%). Inoltre, il 42% dei genitori ammette che per l’utilizzo dei device si è ridotto il tempo di gioco all’aria aperta, che i figli si annoiano quando non li usano in casa (55%) e anche fuori casa (30%), e che hanno reazioni esagerate quando si chiede loro di disconnettersi (56%).
Infine, nella fascia di età compresa tra i 9 e 14 anni, il 98,2% dei ragazzi interpellati usa i device durante la giornata, il 42,4% mentre mangia, ben il 61,7% prima di addormentarsi, il 9,4% addirittura durante la notte. L’80,9% dichiara di annoiarsi in casa quando non li usa e il 32,4% anche fuori casa, più della metà (56,7%) preferisce rimanere connesso piuttosto che uscire all’aria aperta. Il 77% di sentirsi molto arrabbiato quando lo fanno disconnettere e la metà (50,5%) chiede e sente il bisogno di andare online quando è stanco o agitato.
Anche i figli più grandi, ossia il 48%, si sentono trascurati dagli adulti che sono online in loro presenza.
“Ma attenzione perché un uso sempre più eccessivo e precoce può avere conseguenze negative sul piano psicologico e sociale e potrebbe perfino causare problemi di salute nel percorso di crescita e sviluppo”, afferma Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, Presidente dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo (Di.Te).
“Molti adulti, usando in modo non pienamente consapevole la tecnologia e non conoscendo i rischi reali del suo utilizzo nelle diverse fasce di età, è come se abdicassero il loro ruolo di educatori. Come genitori dovremmo, invece, essere un punto di riferimento autorevole per i nostri figli, dovremmo dare e rispettare regole, ma anche coltivare il dialogo, spesso invece giustifichiamo tutto, lasciamo correre senza pensare alle conseguenze”.
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