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Due anni fa è nato il registro delle opposizioni, ma ciò nonostante, il telemarketing selvaggio non demorde.

Il decreto legislativo sulle comunicazioni elettroniche dovrebbe essere approvato entro il 24 marzo e promette multe salatissime ai call center “molesti”. Nel frattempo però, aumentano esponenzialmente i casi di “truffa del sì”.

La truffa avviene in questo modo:

È lei il signor ‘Alberto Albertino?” Alla risposta “sì”, la comunicazione si interrompe. La truffa consiste nel registrare il “sì” della persona che risponde per poi utilizzarlo, attraverso la manipolazione della traccia audio, in una nuova registrazione in cui viene richiesto al cliente, ad esempio, il cambio del fornitore della luce o del gas al posto del titolare del contratto. Spesso le persone raggirate rimangono ignare di quanto accaduto fino a quando non arriva a loro la nuova bolletta per i consumi, ma con un altro gestore che loro non hanno scelto.

A quel punto il cliente può richiedere al vecchio operatore di avviare la procedura per tornare sotto la sua copertura, ma è comunque vincolato a pagare il nuovo gestore per il periodo di tempo in cui risulta esserne cliente.

Ebbene, il decreto legislativo, per il prossimo 24 marzo, modifica il codice delle comunicazioni elettroniche. Come riporta il Messaggero, sarebbe prevista l’estensione ai call center della sanzione da 50mila euro a un milione di euro per chi commette pratiche commerciali sleali violando le limitazioni di accesso ai numeri.

Chi iscrive il proprio numero di telefono al registro delle opposizioni esprime in pratica l’opposizione alle chiamate di telemarketing. Dopodiché gli operatori hanno un massimo di quindici giorni per recepire le nuove volontà dell’utente.

ph credit pixabay