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Si è diplomata con un ottimo voto e a settembre inizierà l’università.

Per una ragazza nord africana, in un centro in provincia di Palermo, è stato molto difficile arrivare a questo importantissimo traguardo. Sì, perché i suoi genitori, di fede islamica, non volevano che studiasse al liceo, in provincia di Palermo, e hanno tentato in tutti i modi possibili e inimmaginabili, di ostacolare il suo percorso di studi.  Perché la fede islamica, secondo il racconto fatto dalla ragazza, non permette alle donne di poter studiare.
La situazione è precipitata il giorno degli esami di maturità quando i genitori si sono presentati nell’istituto frequentato dalla loro figlia e hanno provato a non farle  fare gli esami di maturità.
Il dirigente scolastico ha chiamato i carabinieri ed è da lì che scattato subito il codice rosso.

La giovane ha raccontato delle continue violenze e vessazioni subite. I carabinieri della compagnia di Lercara Friddi in provincia di Palermo hanno eseguito un’ordinanza cautelare del divieto di avvicinamento alla figlia nei confronti dei due coniugi per i maltrattamenti in famiglia.

Il gip del tribunale di Termini Imerese ha disposto anche che a entrambi i genitori venisse applicato il braccialetto elettronico proprio per evitare che entrino in contatto con la ragazza, accolta adesso in una struttura protetta fuori dalla Sicilia. Durante il periodo degli esami la giovane si è allontanata da casa e ha vissuto ospite presso alcuni amici.

Nonostante le difficoltà, la studentessa ha completato gli studi riuscendo a coronare il sogno di iscriversi all’università.

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