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Alla notizia del fermo disposto ieri pomeriggio per il fidanzato 15enne la famiglia di Aurora Tila“si è sentita sollevata”. Lo ha spiegato l’avvocato Lorenza Dordoni, che assiste la madre della 13enne morta il 25 ottobre scorso a Piacenza. Nei giorni precedenti la sorella 22enne della ragazza morta aveva lanciato varie accuse sui social, spiegando che non credeva al suicidio o all’incidente per la caduta dal balcone all’ottavo piano del palazzo. “La madre ha pianto – ha dichiarato il legale – e ha detto che ora i sospetti che aveva, oggi li considera una conferma”.

Dall’esame esterno sul cadavere di Aurora, sarebbe emerso un importante trauma cranico, che dovrà essere analizzato per comprendere se sia compatibile con gli effetti della caduta o se possa essere legato ad altre cause, come un trauma precedente. L’esame è stato svolto lunedì pomeriggio a Pavia dal medico legale nominato dalla Procura per i minorenni di Bologna, Giovanni Cecchetto, alla presenza dei consulenti delle parti. Per la famiglia di Aurora ha partecipato anche l’avvocato della madre, Lorenza Dordoni.

In giornata si eseguirà una Tac e poi l’autopsia vera e propria. Sono stati prelevati campioni genetici, e ci saranno poi anche degli esami istologici. È stata osservata una copiosa presenza di sangue sul capo e anche questa dovrà essere valutata dagli specialisti.

Tra le circostanze segnalate agli inquirenti dalla famiglia di Aurora, il racconto di un’altra ragazza, minorenne, che li ha contattati per riferire di una scena che aveva visto in strada nelle scorse settimane. Secondo quanto riferito dal quotidiano Libertà, si tratterebbe di un episodio accaduto il 4 ottobre scorso: la testimone avrebbe visto un giovane che strattonava una ragazzina minuta. A quel punto avrebbe scattato alcune fotografie e poi si sarebbe avvicinata alla ragazzina per dirle “Ciao come stai”, riuscendo ad allontanare il ragazzo. Quando ha saputo della tragedia di venerdì, la ragazza ha pensato che l’adolescente vista in strada potesse essere proprio Aurora. Ha contattato i familiari, mostrando le fotografie e la 13enne è stata subito riconosciuta. Questo racconto è stato fornito agli inquirenti. La testimone, si legge ancora su Libertà, sarebbe stata in caserma dai carabinieri a riferire quanto aveva visto.

Infine, secondo quanto riportato da Repubblica, fra gli elementi consegnati ai carabinieri, ci sarebbe anche un video su un episodio simile girato alla stazione dei bus in cui si vedrebbe il 15enne picchiare, insultare e strattonare Aurora, salvata da sue coetanee.

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