Il Comitato Nazionale di Bioetica, interpellato dall’Aifa, ha dato il via libera all’uso della Triptorelina un farmaco capace di bloccare l’attività dell’ipofisi e finora utilizzato solo per il cancro. Il farmaco di fatto riesce a bloccare la pubertà nei preadolescenti con disforia di genere, limitando le modificazioni corporee e lo sviluppo che genera sofferenza in quanti non si sentono ragazzi e vorrebbero essere ragazze e viceversa.
Fino ad ora la Triptorelina non era autorizzato da Aifa e ha generato un dibattito molto acceso per le conseguenze irreversibili che essa apporta. Ad intervenire sono stati due organismi cattolici: il Centro Studi Livatino e il Comitato del Family Day. Entrambi chiedono al Comitato di Bioetica un ripensamento.
«Da giuristi e medici siamo preoccupati per il consenso informato del minore e della sua famiglia, in mancanza di vere informazioni scientifiche, in un clima culturale condizionato da elevata pressione ideologica verso la cancellazione della identità di genere maschile, femmibile».