Il virus dell’influenza A è finito sotto la lente dei ricercatori, che lo studiano come possibile alleato del diabete di tipo 1.
A rivelarlo i dati relativi alla pandemia di influenza H1N1 A del 2009, analizzati dalla virologa Ilaria Capua, ora a capo del Centro di eccellenza One Health dell’Emerging Pathogens Institute dell’Università della Florida, in collaborazione con Lorenzo Piemonti, direttore dell’Istituto di ricerca sul diabete dell’Irccs Ospedale San Raffaele, e ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism.
“Il rapido aumento di incidenza mondiale del diabete di tipo 1 suggerisce un ruolo importante per i fattori ambientali. I virus sono sicuramente tra i sospettati. Non abbiamo trovato il killer delle cellule che producono l’insulina ma abbiamo un sospettato in più da aggiungere alla lista, o forse un complice” afferma Piemonti. “I risultati delle nostre ricerche fanno sì che sia possibile includere il virus dell’influenza tra gli agenti che, in alcune circostanze, possono scatenare il diabete”, ha dirlo è Ilaria Capua all’ANSA. “Sono dati non conclusivi e saranno necessari ulteriori approfondimenti”, ha aggiunto, “ma la nostra ricerca pone le basi per fare chiarezza su questo tema”.
I ricercatori hanno riletto molti studi che hanno indicato come il virus dell’influenza di tipo A possa riuscire a moltiplicarsi molto facilmente nel pancreas anche umano.
Per verificare ciò, gli scienziati hanno analizzato la capacità del virus H1N1, responsabile della pandemia di influenza del 2009, di infettare le cellule del pancreas e di moltiplicarsi al loro interno, provocando l’alterazione del meccanismo che regola il metabolismo del glucosio. Gli esperimenti condotti sia in provetta che negli animali ospiti naturali del virus, cioè gli uccelli, hanno mostrato la potenzialità del virus di scatenare nel pancreas la catena di danni responsabile del diabete.