Un vaccino è riuscito a sconfiggere il cancro al collo dell’utero e tra 20 anni questa cosa non sarà più un «problema di salute pubblica». Grazie infatti ai programmi di screening e alla vaccinazione per l’Hpv l’Australia è stato possibile. Ad affermarlo è uno studio pubblicato su Lancet Public Health, secondo cui il traguardo sarà raggiunto nel 2028.
L’Australia, ricorda lo studio, ha istituito il suo programma di screening sui tumori cervicali nel 1991, ed è stata tra i primi paesi ad adottare la vaccinazione per l’Hpv e ad estenderla a entrambi i sessi, con un tasso di copertura che ha raggiunto il 79% per le ragazze e il 73% per i ragazzi.
I ricercatori dell’Australian Cancer Council hanno infatti elaborato un modello matematico per prevedere, sulla base degli effetti di questi due fattori, l’andamento del numero dei casi. Secondo la proiezione nel 2022 nel Paese ci saranno meno di sei casi ogni 100mila abitanti, mentre nel 2028 la cifra scenderà ancora fino ad arrivare a 4.
Le morti saranno invece meno di una su 100mila nel 2035. «Se saranno mantenuti l’alta copertura vaccinale e l’adesione agli screening – spiegano gli autori dello studio -, il cancro cervicale potrebbe essere considerato eliminato come problema di salute pubblica entro i prossimi 20 anni».
In Italia, rivela il sito dell’Airc, ogni anno si manifestano circa 2.300 nuovi casi prevalentemente in forma iniziale, mentre una donna su 10.000 riceve una diagnosi di tumore della cervice in forma avanzata. Ci sono nel nostro Paese ogni anno circa 430 donne che muoiono di carcinoma della cervice.
Ben venga allora, al più presto, anche in Italia, questo tipo di vaccinazione.