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Coloro che sono nati in primavera hanno più probabilità di diventare anoressici rispetto alle persone nate nelle altre stagioni: a rivelarlo è uno studio della Oxford University, che ha confrontato le date di nascita di circa 1.300 malati di anoressia.

E’ la prima ricerca che si basa sul legame tra l’anoressia e i mesi della nascita, i cui risultati sono stati pubblicati sul British Journal of Psychiatry.

I cosidetti “figli” della primavera sarebbero i più esposti ai disturbi alimentari, ma non solo. I soggetti nati nella stagione mite avrebbero anche maggiori possibilità di ammalarsi di schizofrenia, disordini bipolari, depressioni e di tentare il suicidio.

Ciò sarebbe dovuto ai fattori ambientali che hanno influenzato il concepimento e l’alimentazione della madre durante i primi tre mesi di gravidanza, anche se i ricercatori per ora non sono riusciti ad identificare di quali si tratta.

I bambini nati nei mesi da marzo a giugno hanno il 15% di probabilità in più di sviluppare i disordini alimentari, mentre quelli nati in autunno, da settembre a ottobre, hanno il 20% in meno di probabilità di diventare anoressici.

Lahiru Handunnetthi l’esperto che ha coordinato la ricerca ha spiegato che “Un numero di fattori tra cui ciò che ha mangiato la madre quando era incinta, le infezioni a cui è stata esposta e il clima in cui si è trovata, dalle temperature alla pioggia e quindi ai livelli di vitamina D legati ai raggi solari, possono tutti essere significativi”.

Inoltre ha sottolineato come: “Nell’ultimo trimestre della gravidanza, quando ci sono gli sviluppi neuronali, l’alimentazione della madre può avere un impatto sullo sviluppo dei disordini psichiatrici e neurologici. Mangiamo cibi stagionali diversi, meno verdure fresche in inverno”.