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Sia in Italia che all’estero in estate possiamo avere vari incontri ravvicinati con ragni, zecche, zanzare, pulci, cimici, imenotteri, passando anche per meduse e tracine, fino ad arrivare alle tanto temute vipere. Le punture di animali ed insetti sono sempre più frequenti e, se non curati correttamente, possono causare seri problemi e rischi per salute umana. Vediamo quali sono.

Dall’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid), arrivano infatti delle precise indicazioni, raccomandazioni: “Eruzioni cutanee, reazioni allergiche, e manifestazioni neurologiche come meningoencefaliti sono tutte gravi complicanze che possono presentarsi a seguito di punture di insetti o morsi di animali – dice Susanna Esposito, presidente Waidid e ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia – In ciascun caso, la prima cosa da fare è quella di mantenere la calma: l’agitazione, infatti, accelera il battito cardiaco contribuendo a una dispersione più veloce del veleno dell’animale in questione. Se non si è correttamente informati, dunque, evitare manovre da ‘manuale di sopravvivenza’ e consultare il medico. Che deve essere immediatamente contattato nel caso in cui vi siano manifestazioni respiratorie o calo pressorio. In questi casi, un intervento tempestivo può salvare la vita”.

Ragni, zecche, vipere e zanzare
Il 99% dei loro morsi è innocuo, ma nei casi restanti il morso può comportare ferite necrotiche, tossicità sistemica e morte. Se la lesione non causa sintomi troppo intensi, per limitare i disagi si possono mettere in atto manovre di pronto soccorso (applicazione di ghiaccio, riposo e sollevamento dell’arto). Nel caso in cui si sviluppi un’infezione più grave (allergia o tossicità sistemica), è consigliabile richiedere l’intervento medico immediato. In Italia, le specie il cui morso è di importanza medica per l’uomo sono principalmente tre: Loxosceles rufescens (ragno violino’ per via di una macchia scura presente sul dorso a forma di violino, presente soprattutto in Sardegna, Sicilia e isole minori); Lycosa tarentula, o tarantola, ragno ricoperto di peli neri e marroni (nel centro e sud italia); Latrodectus mactans, ‘vedova nera’ (presente soprattutto nel Nord America).

Zecche: come rimuoverle
La zecca si inserisce sottopelle. Per questo la prima cosa da fare è procedere con la sua rimozione attraverso una procedura ben precisa. E’ opportuno togliere la zecca con una pinzetta dalle punte sottili. Il movimento dovrà essere continuo e rotatorio. In alcuni casi, potrebbe rimanere comunque qualche traccia della zecca che andrà rimossa, in tempi brevi, mediante un ago sterile. Una volta eliminata, è opportuno disinfettare l’area interessata e tenerla sotto osservazione per un mese. La puntura di zecca può trasmettere all’uomo malattie pericolose come la malattia di Lyme (diffusa in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige) e la meningoencefalite da zecche (diffusa in Veneto e nell’Europa settentrionale e centro orientale).

Zanzara tigre
Nel nostro Paese la Aedes albopictus (zanzara tigre, caratterizzata dal corpo nero a bande trasversali bianche sulle zampe e sull’addome), arriva al mattino presto e al tramonto da marzo fino all’inizio di dicembre, è vettore di malattie che presentano la febbre alta come la Chikungunya o la Dengue, che possono manifestarsi con sintomi simil-influenzali o con manifestazioni neurologiche. La terapia è esclusivamente sintomatica.

Pulci
Le punture delle pulci degli animali domestici (gatti e cani) nell’uomo provocano lesioni di tipo eritemato-pomfoide che circondano il punto in cui la pulce ha morso l’ospite. Sembrano prediligere anche gli arti inferiori. Eventualmente, per ottenere sollievo, è possibile fare impacchi di ghiaccio sulle lesioni. Tuttavia, se i pomfi o le vescicole derivanti dalle punture delle pulci sono particolarmente fastidiose, possono essere adoperati cortisonici per uso topico. Se si presentano reazioni allergiche si possono adoperare antistaminici per uso topico o sistemico. Fondamentale è poi la prevenzione con trattamenti antiparassitari negli animali domestici e, in caso di infestazioni da pulci in casa, una adeguata disinfestazione effettuata da aziende specializzate.

Cimici da letto
Chi soffre di allergia alla saliva delle cimici, può sviluppare bolle e lesioni difficili da guarire. Per eliminarle si raccomanda di fare una lavatrice di vestiti e indumenti vari a 90°.

Imenotteri
Nel caso di punture di api, vespe e calabroni, se presente il pungiglione, è necessario provvedere alla sua rimozione entro 20 secondi controllando che non rimangano residui. E a seguire, impacchi di ghiaccio, per almeno 20 minuti, per lenire il dolore e diminuire l’infiammazione. Lavare poi la zona punta con acqua fredda. E’ utile anche identificare, se possibile, l’insetto responsabile. Nel caso in cui tali precauzioni non siano sufficienti, sarà necessaria la somministrazione di cortisonici per uso topico ed eventualmente antistaminici per via orale. Se il paziente presenta orticaria ed edema. Se la situazione è più grave, con crisi respiratorie o dolori addominali, il farmaco di prima scelta è l’adrenalina.

Vipera
Il morso di vipera è fatale solo nello 0,1% dei casi, e quasi sempre la mortalità dipende da complicazioni collaterali come reazioni allergiche, infarti o ictus e non dal veleno. Le vipere del Trentino e quelle dell’Appennino tosco-emiliano hanno un veleno più concentrato delle altre presenti altrove. La persona che viene morsa deve evitare qualsiasi movimento perché questo velocizzerebbe la distribuzione del veleno nell’organismo. Per questo, la posizione ideale è quella supina. La porzione di cute interessata deve essere subito lavata con acqua e sapone, poi disinfettata con soluzioni che sono prive di alcol dal momento che questo aumenta la tossicità del veleno. Deve essere poi applicato un laccio a circa 5-6 cm a monte della ferita per fermare la circolazione linfatica che veicola il veleno. E’ importante non stringere eccessivamente, perché si correrebbe il rischio di bloccare la circolazione sanguigna. Sulla zona del morso va poi applicato del ghiaccio. Somministrare tè o caffè per evitare un brusco calo pressorio. Indispensabile è il trasporto dell’infortunato al Pronto soccorso.

Tracine
Presenti nei fondali sabbiosi da 2 a 50 metri di profondità hanno aculei che penetrano nella pelle e rilasciano una tossina che provoca un dolore immediato molto intenso, e il punto di inoculazione del veleno che si arrossa e si gonfia. Talvolta possono comparire formicolii, perdita di sensibilità nella parte interessata dalla puntura, nausea, vomito e febbre. Per alleviare il dolore bisogna sciacquare la parte colpita con acqua dolce. Procedere, eventualmente, con la rimozione degli aculei conficcati nella pelle. Poi, è utile mettere il piede sotto la sabbia molto calda (o anche acqua calda). Evitare di applicare ghiaccio o ammoniaca. Il veleno della tracina non è considerato ‘pericoloso’ per l’uomo, anche se il dolore intenso può causare diversi sintomi come nausea, vomito e qualche linea di febbre, soprattutto nei più piccoli.