Poco fa l’annuncio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha convocato per domani l’ex premier Giuseppe Conte al Quirinale, alle ore 9.30 per dare il via ad un nuovo governo a guida Giallo – Rosso, di cui sarà premier, come indicato e voluto anche dall’Europa e da Trump.
Nel secondo giorno e giro di consultazioni, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia ha dichiarato: “Abbiamo ribadito la nostra posizione chiara e semplice. Per noi l’unico o sbocco possibile è lo scioglimento immediato delle Camere ed il ritorno alle urne. Abbiamo chiesto a Mattarella di valutarlo anche nel caso in cui M5S e Pd confermassero la loro volontà di procedere verso il ‘patto della poltrona’, che è un inganno”. “Manifesto il mio dissenso e lo voglio rappresentare insieme a quella parte di popolo italiano che come me non è d’accordo, perché non è sempre tutto scontato”, sottolineando poi la necessità di scendere in piazza insieme a tutti gli altri in disaccordo sulla formazione del governo giallo-rosso.
Poi Zingaretti, segretario del Pd ha dato l’annuncio che già ha fatto intuire cosa sarebbe accaduto di lì a poco: “Abbiamo riferito al presidente di aver accettato la proposta del M5s di indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del Consiglio dei ministri. Questo nome ci è stato indicato dal M5s nei giorni scorsi”. “Abbiamo confermato, l’esigenza di costruire un governo di svolta e discontinuità”, ha proseguito ancora Zingaretti. “Sia chiaro che non c’è alcuna staffetta da proseguire e non c’è testimone da raccoglie ma semmai una nuova sfida da cominciare”. “Il nuovo governo porterà – ha concluso il segretario – l’inizio di una nuova stagione, civile, sociale e politica”.
“Sarò coerente, dal primo giorno in cui mi sono iscritto al Pd ho detto che non sarei rimasto se ci fosse stato un accordo con i 5 stelle”. Le parole di Calenda del pd dal Circo Massimo su Radio Capital che ha annunciato nella mattinata e volontà di lasciare il partito . “Uno può fare accordi con chi ha idee diverse ma non con chi ha valori diversi. Ma il Pd si rende conto che i 5 stelle sottoporranno l’intesa alla piattaforma Rousseau? Noi dobbiamo rimanere appesi al voto di una piattaforma privata che abbiamo sempre considerato un’aberrazione della democrazia? Recuperiamo la schiena dritta, perché dobbiamo correre sbavanti dietro ai 5 stelle?”.
Calenda continua affermando: “Lavorerò per costruire una casa per chi non si sentirà rappresentato da questo rapporto con i 5 stelle che nasce male. Quando il Pd avrà di nuovo voglia di combattere spero di ritrovare alcune persone sulla strada. Credo che la politica italiana abbia fallito perché non ha mai dimostrato di essere coerente. Io non ho intenzione di fare lo stesso errore”.
Silvio Berlusconi, presidente di FI dopo l’incontro con Mattarella ha dichiarato: “Abbiamo manifestato a Mattarella ancora una volta la necessita di ridare la parola agli italiani”. “Il governo M5s-Pd è una soluzione sbagliata e inadeguata ad affrontare i grandi problemi. Italia ha urgente bisogno di svolta liberale e liberista”.
Il leader e segretario della Lega: “Conte ha trovato maggioranza su indicazione G7. E ci aspetta un Monti bis. Secondo il rituale siamo stati rapidi, precisi, diretti, onesti fino in fondo con il presidente Mattarella cui abbiamo espresso lo sconcerto non della Lega ma di milioni di italiani rispetto al teatrino della guerra delle poltrone che si verifica da giorni”. “Dal Pd, partito incredibile, ci si aspetta di tutto in nome della poltrona, parlano di discontinuità con lo stesso presidente del Consiglio e gli stessi ministri”. “Unico collante – ha proseguito Salvini – di questo governo è l’odio nei confronti della Lega, primo partito italiano che ha avuto la forza di rimettere i suoi ministeri nelle mani del popolo italiano, giudicateci. Su infrastrutture e politica estera Pd e M5S sono due mondi diversi. Ora, non mi soffermo sul M5S, che sono abbastanza dibattuti tra di loro, la verità vera è che 60 milioni di italiani sono ostaggio di 100 parlamentari che hanno paura di mollare la poltrona. Qualcuno può dire, questa è la democrazia. Allora non ci si stupisca se la gente non vota”.
Infine Luigi Di Maio, del 5 Stelle: “Gli Italiani da un mese non hanno più un governo, per colpa di qualcuno che ha staccato la spina all’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, dopo che l’Italia si era di nuovo conquistata uno spazio ai tavoli internazionali, dopo che erano stati sbloccati i rimborsi per i truffati delle banche. Il M5S non si sottrarrà alle proprie responsabilità, costi quel che costi. Non esistono soluzioni di destra o di sinistra, esistono solo soluzioni. Contano i programmi, i temi. La politica è servizio. In questi anni il nostro obiettivo è stato quello di cambiare, rimettendo al centro la persona. Uno dei grandi interpreti di questo nuovo umanesimo è stato Giuseppe Conte, uomo di grande coraggio che ha servito il Paese con spirito di abnegazione. C’è un accordo politico con il Pd per formare un governo di lungo periodo. Abbiamo obiettivi da realizzare, abbiamo iniziato un lavoro il 4 marzo 2018. Non scapperemo, noi, dalle promesse fatte agli italiani. Oltre un anno fa dopo aver vinto le elezioni ho rinunciato al ruolo di candidato premier e grazie a quella scelta l’Italia ha conosciuto Conte come premier ed il M5S è andato al governo. Anche oggi rifiuto l’offerto della Lega di fare il premier con serenità e gratitudine per chi l’ha avanzata. Ma non rinnego il lavoro di questi mesi”.
Ieri ampia “Disponibilità a un governo di svolta, senza veti sui nomi”, data anche dalla presidente del Misto al Senato, Loredana De Petris (LeU). “Non compriamo a scatola chiusa”, invece, Emma Bonino di + Europa, “se non vediamo prima i programmi”.