La medicina rigenerativa ha una nuova alleata. Si chiama ‘optoceutica’, ed è una tecnica innovativa che usa la luce visibile per promuove il rinnovamento dei tessuti stimolando così le cellule progenitrici. Precisa e mini-invasiva, è stata applicata con successo sui vasi sanguigni coltivati in provetta, favorendone la neoformazione. Il risultato ottenuto dai ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) a Milano, è stato pubblicato sulla rivista scientifica ‘Science Advances’.
Il lavoro in questione è stato realizzato nell’ambito di due ambiziosi progetti finanziati dall’Unione Europea (Lince e Lion-Hearted) dal gruppo di ricerca guidato da Maria Rosa Antognazza, responsabile dell’OptoCell Lab di Iit, in collaborazione con l’Università di Pavia e il Policlinico San Matteo.
“Si tratta di una tecnica completamente nuova, che potrebbe portare a sviluppi importanti nel campo dell’ingegneria tissutale”, spiega Antognazza. “L’uso della luce come mezzo di stimolazione è molto più flessibile e meno invasivo rispetto all’uso di elettrodi, e può essere direzionato in modo molto specifico su distinte popolazioni di cellule oggetto del trattamento. Lo scopo è quello di creare una nuova area di indagine, l’optoceutica, che si affianchi alla farmaceutica e all’elettroceutica, con un campo di applicazione potenzialmente vastissimo”.
In questo quadro, insieme a Francesco Lodola, fisiologo cardiovascolare e primo autore dello studio, con cui il team di ricerca ha dimostrato che è possibile rigenerare i tessuti dei vasi sanguigni, applicando il nuovo metodo a cellule progenitrici del tessuto endoteliale in vitro. Coltivando le cellule sopra nanomateriali fotoattivi stimolati con brevi impulsi di luce visibile, i ricercatori sono riusciti a stimolare efficacemente la neoformazione di vasi sanguigni, con implicazioni interessanti per la cura di malattie cardiovascolari.