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Arrivato a 15 il numero delle Regioni che con il passare delle ore ha deciso di rinviare ulteriormente il ritorno a scuola di ragazzi delle superiori. Prima era fissato al 7 gennaio e poi slittato, per volontà del governo, ad oggi lunedì 11 gennaio.

Ebbene, oggi, i portoni delle scuole secondarie di secondo grado si apriranno soltanto in Valle d’Aosta, Toscana e Abruzzo, che hanno rispettivamente un indice di diffusione del contagio più basso dell’1, a eccezione della Valle d’Aosta che è all’1,07, ma da giorni non vede vittime da Covid.

In alcune regioni i governatori hanno deciso di lasciare a casa per le prossime settimane anche gli alunni delle medie e delle elementari. In altre, come ad esempio la Calabria, o il Veneto, o anche il Friuli Venezia Giulia, le Marche e la Sicilia, i ragazzi delle superiori torneranno a scuola il primo febbraio.

Lazio, Emilia Romagna, Umbria e Sicilia si sono aggiunte al fronte delle Regioni che già nei giorni scorsi avevano deciso di lasciare in didattica a distanza i propri alunni ma ognuno ha scelto modalità e tempistiche diverse: i ragazzi delle superiori nel Lazio rimarranno in dad fino al 17 gennaio (data già decisa da giorni anche in Molise e in Piemonte); la dad è fino al 24 in Emilia Romagna e in Lombardia mentre in Sicilia il governatore Musumeci ha deciso per la sospensione delle attività didattiche in presenza fino al prossimo 16 gennaio per le scuole elementari e per le medie inferiori e fino al 30 gennaio per gli istituti superiori. In Umbria la Regione ha deciso la didattica “esclusivamente a distanza” fino al 23 gennaio nelle scuole superiori.

In Sardegna, dopo l’ordinanza del governatore Solinas, la scuola per le superiori si riaprirà il prossimo 1 febbraio.