Può capitare di non rimare soddisfatti dalla chirurgia estetica.
E allora cosa fare?
Ce lo spiega il Marco Klinger, professore di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica presso l’Università degli Studi di Milano-Istituto Clinico Humanitas: “In realtà – dice lo specialista, più che tornare indietro si tratta di rimediare, un’eventualità possibile con esiti molto diversi a seconda del risultato ottenuto. In ogni caso, il suggerimento è sempre quello di scegliere accuratamente lo specialista, di illustrargli nel modo più chiaro i propri desideri e di farsi spiegare nel dettaglio come intende eseguire l’intervento”.
“Un discorso a sé vale per i cosiddetti interventi demolitivi, in cui si sono eliminati dei tessuti. Succede ad esempio con l’addominoplastica e la mastoplastica riduttiva, rispettivamente gli interventi con cui si elimina il grasso e la pelle in eccesso dall’addome e con cui si riducono le mammelle troppo grandi. Oltre al fatto che praticamente nessuno chiede di ritornare alla situazione precedente, va detto che non è possibile farlo, proprio perché i tessuti sono stati eliminati. Nel caso delle mammelle, solo in rari casi si assiste naturalmente a un nuovo aumento. In tutti gli altri, l’unica possibilità è quella di ricorrere a una mastoplastica additiva, l’aumento tramite protesi al silicone”.
Diverso è infine, il caso della chirurgia dell’invecchiamento, la blefaroplastica e i lifting. Dice ancora Klinger:
“Il risultato può non piacere perché ha lasciato rughe e tessuti in eccesso e allora la soluzione può essere quella di sottoporsi a un nuovo, piccolo intervento. Al contrario, se è l’effetto è troppo “tirato”, ci vuole un po’ di pazienza, perché si tratta di risultati che migliorano con il tempo e con il graduale, inevitabile rilassamento dei tessuti. Per “addolcire” un po’ l’effetto, si può ricorrere al lipofilling, che imbottisce i tessuti e per questo rende il risultato più morbido e naturale”.