Interessanti novità arrivano sul fronte della lotta al tumore al seno. Si è arrivata ad una soluzione “immediata”, ovvero un unico intervento chirurgico che comprende l’asportazione del tumore e la ricostruzione del tessuto mammario. Ottimi risultati arrivano da una tecnica straordinaria, la Opt (One time projection).
Solo che può essere utilizzato nel caso in cui il tumore deve essere di piccole dimensioni, diagnosticato in fase precoce, e il seno della paziente non molto grande.
Ma come avviene l’intervento?
L’intervento è unico: sia di asportazione del tumore che di ricostruzione del tessuto mammario con la protesi, senza l’utilizzo di alcun estensore della pelle.
Durata circa 90 minuti. Grazie all’utilizzo di tessuti autologhi (rintracciabili in sede toracica, in genere rimanenti a seguito della mastectomia) permette alla donna colpita da carcinoma mammario di poter riavere una mammella piuttosto naturale in termini estetici, con una forma e un volume del seno consistenti.
Tutto questo è possibile grazie a una membrana biologica di origine animale (utilizzata anche per altri interventi ricostruttivi) che arriva a coprire la protesi risparmiando più tessuto muscolare possibile.
La mammella viene totalmente ricostruita compresa l’area del capezzolo. Una metodica semplice, rapida che non aggiunge altre cicatrici. In talune pazienti, però, alle quali il capezzolo è stato rimosso, bisognerà intervenire solo dopo qualche mese a livello ambulatoriale con una dermopigmentazione mediante tatuaggio.