E’ stata approvata ieri alla Camera, all’unanimità, la proposta di legge che parla di diritto all’oblio oncologico. Ora la palla passa al Senato. “Plaudiamo all’approvazione del disegno di legge sul diritto all’oblio oncologico da parte della Camera dei Deputati – commenta Saverio Cinieri, Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) -. È il primo passo fondamentale per la tutela di oltre un milione di persone in Italia, che hanno superato il tumore ma continuano a essere considerate malate dalla società, con discriminazioni nell’accesso a servizi come la stipula di assicurazioni e di mutui, difficoltà nei processi di adozione e di assunzione sul lavoro”.
Il diritto all’oblio oncologico prevede che le persone guarite da un tumore non siano tenute a fornire informazioni sulla malattia pregressa in caso di stipule di contratti per servizi bancari, finanziari e assicurativi e in altre situazioni – come ad esempio nell’ambito lavorativo – dove oggi queste informazioni vengono richieste. Questo diritto si applica dopo 10 anni dal termine delle cure per le neoplasie dell’adulto e dopo 5 anni per quelle dell’età pediatrica. “Questa norma può porre il nostro Paese all’avanguardia in Europa nella tutela delle persone colpite dal cancro che hanno superato la malattia – prosegue Cinieri -. A differenza dei provvedimenti adottati in altri Paesi, il disegno di legge approvato dalla Camera prevede specifiche disposizioni anche in merito ai contratti di lavoro e alle adozioni”.
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